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Museo del Novecento, la 'Maestà tradita' di Gaetano Pesce inaugura le nuove sale / FOTO

L'artista, designer, architetto, creatore di icone come la celebre poltrona Up, fin dalla fine degli anni '60 ha messo al centro della propria ricerca interdisciplinare la donna e con essa l'intero universo femminile

Una delle opere di Pesce (foto NewPressPhoto)

Firenze, 21 ottobre 2016 - Le opere di Gaetano Pesce inaugurano le nuove sale espositive del Museo del Novecento con la mostra «Maestà tradita», promossa dal Comune di Firenze e organizzata da Mus.e a cura di Sergio Risaliti e Vittorio Sgarbi, che sarà aperta da domani, 21 ottobre 2016 all'8 febbraio 2017. L'artista, designer, architetto, creatore di icone come la celebre poltrona Up, fin dalla fine degli anni '60 ha messo al centro della propria ricerca interdisciplinare la donna e con essa l'intero universo femminile.

Nel Museo del Novecento il percorso si snoda tra le nuove sale aperte in occasione dell'esposizione e la Cappella interna, in una rassegna dalla doppia valenza: performativa e antologica. Ogni sala costituisce un'installazione multisensoriale che comunica attraverso odori, sostanze liquide, suoni, elementi vari, la difficoltà di essere donna in un mondo ancora dominato dalla omogenea e conservativa natura maschile. Al centro della sala maggiore una maxipoltrona Up rivestita di abiti femminili. Abiti tutti diversi per forma e colore, una scultura monumentale che giganteggia nello spazio, inneggiando alle donne, al valore della differenza, al rispetto del corpo femminile e della sua multiforme sensibilità.

La grande Up vestita è circondata da sei Up galeotte, ognuna delle quali incatenata a una palla di ferro, simbolo di schiavitù e di limitazione della libertà. Presente in alcuni tra i più prestigiosi musei americani, dal Moma al Metropolitan Museum, dal Vitra Museum al Louvre, Pesce ha esposto in Europa e in altri paesi del mondo, dal parigino Centre Pompidou al Maxxi di Roma. Alla presentazione, oggi, hanno preso parte il sindaco Dario Nardella, i curatori Risaliti e Sgarbi.