Vino adulterato, blitz dei Nas: tre arresti / VIDEO

Smantellata un'associazione per delinquere tra Firenze e Salerno. Ai domiciliari un empolese e due campani

Il capitano Frisio, il procuratore capo Creazzo, il colonnello Fontana

Il capitano Frisio, il procuratore capo Creazzo, il colonnello Fontana

Firenze, 21 dicembre 2016 - E' stata smantellata un'associazione per delinquere finalizzata alla produzione e immissione nel circuito commerciale di vino adulterato e contraffatto: è il bilancio dell'operazione 'Bacco'. Vino di bassa qualità, adulterato con l'aggiunta di alcol, veniva commercializzato in Italia e all'estero come Chianti doc, Brunello di Montalcino o Sassicaia. È quanto scoperto dai carabinieri del Gruppo tutela della salute di Roma e del Nas di Firenze, che questa mattina hanno arrestato tre persone, finite ai domiciliari nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Dda di Firenze.

Ai domiciliari sono finiti il titolare di fatto di un'azienda agricola di Empoli, dove avvenivano l'imbottigliamento e il confezionamento del vino contraffatto, e due uomini originari della Campania che procuravano il materiale necessario alla contraffazione (etichette, fascette, capsule e imballaggi).

Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore della DDIA Giulio Monferini con i carabinieri del Nas di Firenze guidati dal capotano Pasqualina Frisio. 

 Nell'inchiesta risultano indagate 10 persone, ognuna delle quali avrebbe ricoperto un ruolo ben preciso nell'organizzazione criminale.

Secondo quanto accertato, il vino di bassa qualità, ma non nocivo per la salute in base alle analisi effettuate dai consulenti tecnici della procura fiorentina, veniva adulterato con l'aggiunta di alcol per aumentarne la gradazione. Poi veniva imbottigliato e contraffatto, facendolo apparire un prodotto di alta qualità attraverso l'apposizione sulle bottiglie di false etichette di vini pregiati. Usate anche false fascette con il sigillo di Stato che certificavano le denominazioni doc e docg. Una volta confezionato, il vino veniva stoccato in depositi di ditte del Lazio e Emilia-Romagna, riconducibili agli indagati, e poi venduto in Italia e, soprattutto, all'estero, dove sarebbero state spedite decine di migliaia di bottiglie. In un caso, è stato accertato l'invio verso il Costa Rica di una partita di 18mila bottiglie. I carabinieri nei mesi scorsi avevano sequestrato 9mila litri di vino rosso pronto per essere imbottigliato, bottiglie già confezionate di Sassicaia Brunello e Chianti doc, centinaia di etichette e fascette di vino di varie marche, migliaia di capsule: tutto  falsificato. Sequestrati anche trenta litri di alcol utilizzato per elevare il tenore alcolico del vino.

L'azienda di Empoli era addirittura riuscita ad accreditarsi  a Vinitaly.

(nella foto da sinistra il capitano Frisio, al centro il procuratore capo Giuseppe Creazzo, a destra il colonnello Erasmo Fontana comandante del gruppo tutela della salte a Roma)

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