Crollo della trivella in viale Guidoni: per i periti ci fu un concorso di cause

Il ribaltamento avvenne il 4 novembre 2015 durante i lavori per la linea 2 della tramvia di Firenze. Per fortuna non ci furono danni alle persone

La rimozione della trivella caduta nel viale Guidoni

La rimozione della trivella caduta nel viale Guidoni

Firenze, 6 novembre 2015 - Depositata la perizia dei due consulenti del pm sul crollo della trivella da circa 100 tonnellate, impegnata nei lavori per la linea 2 della tramvia di Firenze, che il 4 novembre 2015 crollò improvvisamente al suolo nel cantiere di viale Guidoni e che solo per una serie di coincidenze favorevoli non causò danni alle persone.

Secondo quanto emerge dalla perizia, non fu un problema improvviso ma probabilmente furono diverse cause che, insieme, avrebbero causato il crollo della trivella. La perizia è stata affidata dal pm Vito Bertoni a due consulenti: l'ingegnere Muzio Gola e il geologo Silvano Carmignani.

L'inchiesta, nella quale sarebbero indagate nove persone, dopo la consegna della consulenza dei periti, circa 400 pagine, dovrebbe avviarsi verso la chiusura. Alla procura il compito di individuare gli eventuali responsabili. Di certo, secondo i periti, non venne valutato con attenzione il terreno e la sua composizione, secondo le indicazioni del costruttore, prima di mettere in uso la pesante trivella. Probabilmente i responsabili del cantiere si fidarono del fatto che nei giorni precedenti era stata utilizzata poco lontano.

Nello spostamento il terreno non sarebbe stato «preparato per sopportare la pressione» e non furono considerate le abbondanti piogge dei giorni precedenti. Non sarebbe neppure da escludere «che il mezzo, in retromarcia, sia salito su un deposito di terra che ne abbia prodotto una inclinazione eccessiva», o che sia mancata la necessaria inclinazione del braccio all'indietro. Infine sembra accertato che nell'elica vi fosse un accumulo di terra dopo una precedente estrazione e anche questo potrebbe aver alterato i coefficienti di sicurezza. Ciò che i due consulenti della procura sembrano escludere sono «difetti di costruzione» della trivella ma il pesante mezzo «durante l'operatività, richiede particolari attenzioni dovute a dimensioni e peso della macchina e delle attrezzature di perforazione»

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