"Bullismo contro mio figlio down: umiliato e deriso da tre coetanei"

Denuncia choc: il ragazzino costretto a mangiare la merenda gettata nelle docce

Un caso di bullismo a Bagno a Ripoli

Un caso di bullismo a Bagno a Ripoli

Bagno a Ripoli (Firenze), 23 ottobre 2017 - Un episodio di bullismo, di quelli brutti, sciocchi, che fanno male non solo alla vittima, ma a chiunque ne venga a conoscenza. Perché in questo caso a essere stato preso di mira da tre suoi coetanei è un ragazzo con la sindrome di down all’interno degli spogliatoi di una nota società sportiva di Bagno a Ripoli.

Tutti i protagonisti della vicenda sono iscritti alla scuola calcio e hanno solo 13 anni. Pochi per essere considerati dei ragazzi, troppi per essere ancora considerati dei bambini. I tre bulletti hanno buttato una schiacciatina alla base delle docce degli spogliatoi ancora umide di acqua e hanno costretto il ragazzo con sindrome di down a mangiarla.

Un atto vile e stupido che però ha un finale positivo: a difesa della giovane vittima dell’atto di bullismo, si è schierato un altro ragazzo, anche lui di 13 anni, ma con una coscienza ben diversa rispetto a quella dei suoi coetanei e compagni di squadra. Ha difeso il suo amico, si è messo in mezzo tra lui e i tre bulletti da spogliatoio, ha intimato loro di smettere, di non prendersela con una persona più debole e di vergognarsi di quanto stavano facendo.

E c’è riuscito: li ha fatti desistere dal loro sciocco scherno. La vicenda avvenuta pochi giorni fa è stata resa pubblica dalla coraggiosa mamma del giovane che ha voluto tramite Facebook non tanto puntare il dito contro i bulletti, quanto porgere una mano di ringraziamento a quel giovanotto che ha difeso suo figlio.

«Ci sono ancora ragazzini che non si piegano ai soprusi – scrive –, che denunciano che chiedono giustizia, che mettono a repentaglio la loro tranquillità per un amico. Quel ragazzo ha dimostrato un coraggio, una correttezza, una forza che quei tre messi insieme non avranno mai».

E riferendosi ai tre bulli dice: «Chissà se da ciò che hanno fatto potranno crescere. Lo auguro a loro e alle loro famiglie. Ma tu, figlio mio, hai tanti amici che ti vogliono bene perché sei tu, non per pietà o per fare una buona azione. Sono più gli amici che vogliono ridere con te di quelli vogliono ridere di te».

Il post della mamma è stato condiviso sul profilo pubblico del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, che ha parlato personalmente con la signora, sua concittadina. «Non vogliamo criminalizzare dei ragazzini di 13 anni, che spero abbiano modo di pensare a ciò che hanno fatto e di crescere – dice il primo cittadino –. Vogliamo piuttosto che il giovane che lo ha difeso diventi un esempio positivo per i suoi coetanei: sicuramente crescerà con i valori, il coraggio e il senso di responsabilità che ha dimostrato in questo episodio. Tutta la comunità gli è grata».

Il ragazzo vittima del brutto atto sta bene, anzi è riuscito a trovare il lato positivo da questa brutta avventura: una volta arrivato a casa, ha chiesto al babbo di aiutarlo a radersi i suoi primi baffetti. Un modo per dimostrare a tutti che lui è grande. E non solo di età.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro