Bruciato l’autovelox "sparamulte". Le fiamme lambiscono la Fi-Pi-Li

Incendiato l’apparecchio collocato nei pressi dell’uscita Empoli Est

Autovelox, i box fungono da deterrente

Autovelox, i box fungono da deterrente

Empoli, 29 agosto 2016 - La scatola esterna dell’autovelox segnata dalle fiamme. Da lingue di fuoco che l’hanno avvolta fino all’intervento dei pompieri di Empoli, chiamati da alcuni passanti. Utenti della FiPiLi diretti a Firenze e allarmati dal rogo, scoppiato nel tratto compreso tra gli svincoli Empoli centro ed Empoli est in piena notte. Un orario quanto meno anomalo, sospetto. Dietro all’incendio c’è sicuramente la mano di qualcuno. Magari un multato dal quel velox che tiene sotto tiro coloro che dal mare viaggiano verso il capoluogo, sanzionando chi tra loro ha il piede troppo pesante. Una sorta di ‘vendetta’ del genere sarebbe – almeno è una delle ipotesi più gettonate – storia recente a Fucecchio, lungo la via Samminiatese nella frazione di San Pierino. Lì le fiamme, appiccate nella notte da chissà chi, distrussero completamente il rilevatore di velocità: ne cossero il ‘contenitore’, ne ridussero in cenere il contenuti. Tra le teorie da non scartare a priori per il caso superstrada c’è pure quella del fumatore ‘sbadato’.

Il classico lancio del mozzicone ancora acceso dal finestrino, innesco involontario ma colposo. Questa moda, ogni anno soprattutto d’estate, accende metri e metri di ciglio stradale, con conseguenze talvolta lievi altre da amara conta dei danni. A maggior ragione quando il clima è secco e la vegetazione ridotta a paglia, come in questi giorni dalle nostre parti. Tornando sulla Firenze-Pisa–Livorno, l’altra sera, a evitare il peggio ci ha pensato il rapidissimo intervento dei viglili del fuoco, pronti a raggiungere il punto dell’incendio e altrettanto a soffocare le fiamme. Intorno all’autovelox, sterpaglie annerite o ridotte a zero, lungo il guard rail che separa la carreggiata dal ciglio sul quale poggia da tempo il dispositivo automatico. Annerito, ma non distrutto, almeno a prima vista: dalla finestrella attraverso la quale vengono immortalati i trasgressori del limite di velocità, spuntano ben visibili gli ‘occhi’ dell’apparecchio. Quel controllore che, secondo le forze dell’ordine, educa gli utenti della strada, mentre secondo gli utenti – per lo meno i più tartassati – è un ‘mangiasoldi’ da sterminare.