Muore a 36 anni dopo il parto. Malore fatale, salvato il bambino

Firenze, nuova bufera su Careggi: avviata un’indagine interna. Annalisa Casali era esponsabile di gestione e amministrazione del personale della filiale di Prato di Adecco

Annalisa Casali,  36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Annalisa Casali, 36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Firenze, 4 ottobre 2016 - Due giorni prima di partorire era a cena fuori con gli amici, sorridente e felice di poter finalmente abbracciare per la prima volta il suo Samuele. La gravidanza – giunta a scadenza – non le ha mai dato problemi, ma il giorno della gioia si trasforma in tragedia. E la mamma, una trentaseienne fiorentina, dopo un intervento in urgenza e un breve ricovero in Terapia intensiva all’ospedale di Careggi, si arrende a un destino spietato.

Arrivata alla Maternità di Careggi nella notte fra sabato e domenica scorsi, Annalisa Casali, responsabile di gestione e amministrazione del personale della filiale di Prato di Adecco, ha dato spontaneamente alla luce il suo bambino: niente cesareo. Ma qualcosa è andato storto. Perché dopo il parto la donna si sente male: pallore, sudorazione fredda. Dagli accertamenti emerge la rottura della milza. Una complicazione grave che talvolta è causata dalla ‘manovra di Kristeller’, la pressione manuale esercitata sull’addome della partoriente durante la fase espulsiva del travaglio. Proprio per i danni, anche molto gravi, che possono essere provocati dalla manovra ‘invisibile’ (chiamata così perché mai riportata in cartella clinica), la manipolazione viene effettuata con una frequenza sempre minore anche grazie ai più avanzati dispositivi medici in dotazione dei punti nascita. Quello di Careggi, di terzo livello, centro di riferimento regionale, è attrezzatissimo ad affrontare anche le situazioni più difficili. Ma la milza si può rompere anche per altre cause.

Nel caso di Annalisa l’inchiesta interna, aperta immediatamente dall’ospedale di Careggi, chiarirà che cos’è accaduto in quelle maledette ore prima, durante e dopo la corsa in chirurgia. Alla donna viene asportata la milza, ma le sue condizioni peggiorano. Domenica poco prima delle due del pomeriggio viene ricoverata in Terapia intensiva ma alle sette di ieri mattina il cuore si ferma quando provano a salvarla con un altro intervento. E il mondo si rovescia addosso alla famiglia della giovane donna, al piccolo Samuele che non conoscerà mai la mamma, a Gabriele, il compagno di vita di Annalisa, tornitore a Prato, che dovrà trovare la forza per andare avanti e crescere il piccino.

Fuori dalla maternità di Careggi fa male al cuore assistere alla gioia delle neomamme che tornano a casa mentre la famiglia di Annalisa e Gabriele si stringe in abbracci disperati. Intorno a loro, davanti al padiglione della Terapia intensiva e davanti alla porta di Anatomia patologica, gli amici, sempre più numerosi, formano un cordone d’amore. Un’altra tragedia, proprio quando Careggi aveva avviato la nuova organizzazione della maternità, in particolare proprio riguardo alle procedure di sicurezza. Il 2016 è stato infatti un anno difficile per il reparto a causa di una serie di cosiddetti eventi avversi, con alcuni bambini che hanno riportato danni gravissimi e altri che sono morti.