Bussoladomani, dove eravamo rimasti?

Il commento

Enrico Salvadori

Enrico Salvadori

Viareggio, 23 febbraio 2017 - La febbre sale e non potrebbe essere diversamente. Perché parlare di Bussoladomani in Versilia è evocare il periodo ruggente fin troppo rimpianto. Epopea irripetibile in tutti i sensi perché i tempi sono mutati ed è cambiata soprattutto questa costa, oltre al modo di fare vacanza e quello di fare spettacolo. Bussoladomani come tendone, che fu il primo esempio di studio televisivo fuori dei centri produzione Rai, non tornerà più. E nemmeno il fascino di un’esperienza nata dal genio di Sergio Bernardini che fece parlare tutto il mondo. Qui Mina salutò i concerti nel 1978, giusto ricordarlo. Ma l’area di Lido di Camaiore torna ad essere luogo di grandi spettacoli e in una Versilia che nel tempo ha perso tanto è già una notizia molto positiva. Il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, ha voluto la bonifica ed un’arena da 50mila posti dedicata all’intrattenimento con eventi che saranno adeguati al valore che un nome come Bussoladomani impone. I lavori sono in atto da tempo, si intende partire il 25 aprile, un’anticipazione di un’estate che sarà ricca di concerti di qualità. E il fatto si affidarsi a Mimmo D’Alessandro, il re dei promoter a livello internazionale, è un’assoluta garanzia.

La Versilia ha quello che è più di un auspicio: vedere quella sera del 25 aprile sul palco Renato Zero. Il trait d’union più significativo tra la Bussoladomani che fu (e dove a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta Renatino si fece conoscere e spiccò il volo verso il successo) e il recupero attuale dell’area. E’ un sogno che ci risulta vicinissimo dall’essere realizzato e sarebbe il modo migliore per ripartire. Citando la celebre frase di Enzo Tortora al suo ritorno in Rai dopo l’ingiusta odissea cui venne sottoposto: “Dove eravamo rimasti?”