Quanti milioni recuperabili tra quelli bruciati? Fino a un terzo se passano i correttivi

Il fondo sociale proposto dal Pd riguarderebbe i bond delle famiglie: rientro di circa 43 dei 145 milioni complessivi ma con tanti distinguo. Ecco tutti gli scenari

I correntisti della filiale di Banca Etruria  a Sigillo sono preoccupati

I correntisti della filiale di Banca Etruria a Sigillo sono preoccupati

Arezzo, 5 dicembre 2015 - Quanto potrà essere salvato delle risorse bruciate nella notte più lunga di Banca Etruria? In tutto sono andati bruciati dai 370 ai 400 milioni. I 62 mila azionisti ne vedono andare in fumo 125 (0,58 euro per 217 milioni di azioni), gli obbligazionisti subordinati più del dobbio: 270 milioni. 145 milioni di subordinate circolanti erano in mano alle famiglie, i residui 125 erano invece gestiti dai cosiddetti investitori istituzionali, cioè banche e fondi.

Bene, sul fatto che questi ultimi abbiano perso tutto non c’è dubbio. Restano i piccoli risparmiatori cui si rivolgono i correttivi allo studio delle Camere. La proposta Pd prevede un fondo sociale di 120 milioni destinato a venire incontro a chi ha perso i suoi soldi. Chi l’ha presentato calcola che il ristoro (ma non si chiama così perchè altrimenti la Ue lo qualificherebbe come aiuto di stato) possa restituire intorno a un terzo delle somme svanite per i privati. Per Bpel, dunque, circa 43 dei 145 milioni di bond in possesso delle famiglie.  

Però ci sono paletti che potrebbero limitare il rientro dei risparmi: la condizione di indigenza o di particolare vulnerabilità sociale. Quanti sono in grado di dimostrarla? Un secondo emendamento, di Scelta Civica, punta invece sui crediti d’imposta. L'ipotesi è che, secondo le prime stime, vadano persi, fino a 50 mila euro, i tre quarti dell’investimento. Il danno salirebbe per chi ha investito di più, perchè più si sale sopra il tetto massimo e meno si recupera.

Ci sono infine i correttivi (quello di Deborah Bergamini, di Forza Italia, e anche di Marco Donati, del Pd) che puntano sulla gestione della Bad Bank. Lì le sofferenze conferite sono state prudenzialmente svalutate da 8,5 miliardi a 1,5. Tutto quello, dunque, che viene ricavato andando oltre questa soglia è plusvalenza. Nel decreto ne usufruiscono le banche, con gli emendamenti parteciperebbero anche i piccoli investitori. Tempi lunghi e se in cassa entrasse meno del  miliardo e 800 milioni, ai risparmiatori non toccherebbe niente.