Papà Boschi all'incontro con Mureddu ci andò. Ma Rosi netto: "Non lo conosco e non c'ero"

Lo strano faccia a faccia ci fu davvero a Roma: versioni invece diiscordanti sulla presenza di Carboni, che pure conferma di esserci stato. "Memoriale" Boschi: "Bankitalia sbaglia,ecco perché"

Valeriano Mureddu

Valeriano Mureddu

Arezzo, 17 gennaio 2016 - Mureddu lo racconta, il faccendiere Carboni lo conferma e a La Nazione risulta sia proprio andata così: Pierluigi Boschi, il padre del ministro già vicepresidente di Banca Etruria, andò effettivamente per due volte, nell’estate 2014, in via Ludodisi, la traversa romana di via Veneto in cui si trovavano gli uffici che facevano riferimento a Carboni.

Le versioni sull’incontro poi divergono: alcune dicono che il faccendiere sardo, coinvolto nella morte del banchiere Roberto Calvi (assolto per l’omicidio, condannato per le ricettazione della borsa scomparsa) e poi nel caso P3, si limitò a mettere a disposizione i locali, altre che anche lui partecipò.

Certo si parlò delle candidature per la direzione generale di Bpel. E venne fuori un nome, quello di Fabio Arpe, fratello del più famoso Matteo, ex direttore generale di Capitalia, poi confluita in Unicredit.

Secondo Carboni, la candidatura, suggerita dal suo amico Gian Mario Ferramonti, sarebbe stata poi sottoposta al Cda dell’Etruria. In realtà, almeno in base alle indicazioni in nostro possesso, quel nome non approdò mai in consiglio, tanto che in agosto decise la nomina di Daniele Cabiati.

Al faccia a faccia non era presente il presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi. E’ lui stesso a smentire: «Mai sentito nominare Mureddu, Carboni non lo conosco, le uniche candidature alla direzione generale che conosco sono quelle di Stuart and Spencer». A indicare un ristretto parterre di candidati fu delegata proprio la società di cacciatori di teste più famose, la Stuart and Spencer. Ma evidentemente qualcuno tentò anche di battere altre strade, che affiorano adesso con le rivelazioni di Mureddu e Carboni.