Maxischermi, l'autogol della Giostra. No per due spiccioli: ci vuole il dietrofront / VOTA IL SONDAGGIO

Paura di perdere biglietto. Ascom: pronti a pagare 2500 euro di diritti / IL SONDAGGIO

Maxischermo

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Arezzo, 19 maggio 2015 - UN ANNO FA eravate in quel muro di folla che a Sant’Agostino seguiva la Giostra con gli occhi incollati al maxischermo? Beh, se quest’anno non lo potrete fare è per un piatto di lenticchie. Un piatto di lenticchie, un pugno di biglietti in più venduti in piazza, che i vertici della manifestazione hanno preferito ad una scommesssa. La scommessa di fare di tutto il centro un infinito stadio del Saracino. La scommessa di appassionare anche il turista per caso che sale dalle scale mobili ad un evento tra i più belli della Toscana. La scommessa che vede pesare nelle scelte non solo i soliti noti che tengono le fila della Giostra ma anche un’intera città che gli cresce intorno. Il no ai maxischermi, un errore clamoroso, un autogol a porta vuota e contro il quale è necessario tornare indietro prima che sia troppo tardi. Anche perché il piatto di lenticchie è con sorpresa. Perché l’Associazione Commercianti ci conferma di essere disposta a pagare i diritti per irradiare sui maxischermi le carriere di giugno. «Da parte nostra siamo pronti a pagare 2500 euro: e a non richiedere neanche uno spicciolo per le spese di noleggio e montaggio degli impianti». Il direttore Franco Marinoni conferma punto per punto il senso dell’iniziativa. «E’ un evento unico e come tale c’è il modo di farne godere un’intera città: perché rinunciare?»: Facile: per quel piatto di lenticchie. Gira gira la scelta dei rettori e quindi dell’Istituzione nasce da lì: un calo subito nel giugno di un anno fa di 319 biglietti venduti. 319 su un totale di 5208, quelli staccati nel 2013. E biglietti precisi: prima l’assessore alla Giostra Francesco Romizi e poi i dati confermarono che i vuoti erano quasi esclusivamente nel settore in piedi. Posti che costano sei euro e sui quali da sempre c’è una discreta rotazione tra una manifestazione e l’altra. Nel 2013 i biglietti venduti lì erano stati 2900 e un anno fa 2590. I conti tornano. Poi nel calo di incassi, che invcece si attestava a 4255 euro c’era una parte di posti tenuta libera, spiegò il Comune, per motivi di sicurezza o altro. Poniamo per amore di dibattito che tutti quei 4255 euro fossero colpa dei maxischermi, sapendo bene che non è così. ​Ma la differenza, una volta considerato anche il contributo garantito dall’Ascom, sarebbe di 1750 euro. A questo punto è chiaro che si tratta di fare una scelta di campo: una scommessa da 1700 euro è esagerata sul futuro della città e della manifestazione? E’ un margine troppo alto per rilanciarne l’immagine, per provare ad estenderne i contorni del tifo, per legare alla città una serata da brivido? Legittimo rispondere di sì ma per favore non diciamo che lo si fa nell’interesse della Giostra. No, è il segno inequivocabile che si preferisce tirare a campare pur di non rilanciare. Ma ripetiamo il tempo c’è. Per i rettori e l’Istituzione, se non altro anche nel rispetto dell’impegno preso ad agosto. E anche per il Comune: sindaci e assessori sono a tempo perché tra due settimane si vota? E’ vero ma la città è una e gli interessi comuni. E a nessuno serve granché un piatto di lenticchie.

SEI D'ACCORDO AI MAXISCHERMI PER LA GIOSTRA?