"Gratien deve stare in carcere". Sollievo e rabbia in aula. Ma un amico giura: è innocente

Il pensiero dei parenti della donna al figlio Lorenzo. L'appello di zia Rosa: "Pietà solo dopo che avrà finalmente detto la verità e ce l'avrà fatta ritrovare". Mirco: "Ci ha traditi due volte"

L'abbraccio dopo la sentenza

L'abbraccio dopo la sentenza

Arezzo, 25 ottobre 2016 - Non ci sono applausi, non ci sono urla o gesti trionfali alla lettura della sentenzaq. Sollo un'onda: l'onda di emozione che passa tra la famiglia di Guerrina e quella del marito Mirco, gli amici e la gente del paese e quei pochi arrivati ad Arezzo per sostenere Graziano. Più un mare di microfoni e telecamere che sono lì a raccoglierner lo sfogo.

«In carcere? E’ LI’ che deve stare»: Maria Tognacci è la nipote di Guerrina, piccola e minuta, con pochissime parole sembra quasi annunciare che questa nonè di certo la sera della pietà o del perdono per l'ex vice parroco di Ca' Raffaello. «E’ in carcere che deve stare: lo abbiamo sempre pensato».

Parola d'ordine di tutti? «Provo una grande rabbia, una grande rabbia nei suoi confronti». Zia Rosa, Maria Rosa Ricci, racconta la soddisfazione di una sera e la delusione di una vita. «Lo abbiamo accolto come un fratello: ci ha ripagato così». E poi lo sfogo a sorpresa. «Mio marito è morto a marzo, due mesi prima della scomparsa di Guerrina: proprio da Graziano ho avuto la forza di andare avanti, ti consigliava, ti parlava. E poi ritrovarsi così...».

Poi la richiesta incessante. «Ora ci dica dove ha messo i resti di Guerrina, ci dia una possibilità di piangere sul suo corpo». «E’ solo un briciolo di soddisfazione, almeno un po’ di giustizia» esclamano Donatella e Maria Piscaglia, le sorelle della donna scomparsa. «Ci dica dove l’ha messa, ci dia la possibilità di seppellirla; di dire al figlio dove portarle un fiore».

Lorenzo intorno a cui girano tutti i commenti. Ieri sarebbe stato il compleanno della sua mamma. «Mi ha detto: zia - racconta ancora Rosa – domani dobbiamo farle gli auguri». Poi il pensiero: «Ma se è in cielo?». «Dai, le arriveranno prima».

Lorenzo ha capito. «Sì – conferma il babbo Mirco – sa anche lui che la mamma è morta».  «Mi esce il cuore dal petto»: Mirco pesca l’immagine che buca lo schermo. Poi la rabbia a lungo repressa. «Ci ha tradito tutti, lo avevamo accolto come un amico. Sono stato coglione...anzi, siamo una famiglia di coglioni, ma questo si sa». Poi il sospiro. «Ma almeno un po’ di giustizia è fatta».

Due sole voci fuori dal coro, i due confratelli arrivati qui con padre Graziano. L'amico di una vita non tentenna. «E’ innocente, la giustizia lo dimostrerà. Lui però non crollerà».