Jova Beach Party, la Woodstock di Viareggio. E oggi si replica

In quarantamila al concerto sulla spiaggia del Muraglione

Viareggio (Lucca), 3 settembre 2022 - "Piove. Senti come piove... ". Chissà se anche lui, Lorenzo Cherubini, ieri mattina, durante l’acquazzone, se l’è canticchiato quel ritornello rigirandosi nel letto della sua camera d’albergo sul Lungomare di Viareggio. Certamente dalla finestra affacciata sul mare ha guardato le nuvole sciogliersi all’orizzonte del suo Jova Beach Party.

E poi finalmente quel "Raggio di sole", pieno e generoso, che pareva essere sbucato apposta per lui: per Jovanotti (che lo dedicò a lei, un po’ "lunatica" ). E per i quarantamila che hanno invaso la città per vedere quel "ragazzo fortunato" – cresciuto a "pane, zucchero e vino" tra i palazzi di Roma e la campagne di Cortona – riempire di gente, vita, suoni e pensieri la spiaggia del Muraglione. Più di un Coachella, come una Woodstock. E lì, in quel lembo di sabbia a ridosso del porto, nonostante le previsioni meteo avverse e l’avversità degli ambientalisti, il Jova Beach Party ha scritto una giornata memorabile. Scandita da una colonna sonora che unisce due generazioni: genitori e figli, il boom e la crisi. Da "Gimme Five" a "I love You Baby". Quante ne abbiamo cantate, e chissà quante ne canteremo ancora. Con lui.

"Viareggio, ce l’abbiamo fatta" ha urlato Jovanotti accogliendo a braccia spalancate la corsa dei suoi fans; lanciati come Jacobs alle Olimpiadi per accaparrasi la prima fila. E per farcela, su questa spiaggia, il Jova Beach ha dovuto comprimere l’area del backstage per lasciare intatte le dune pioniere fiorite dopo il lockdown. Lorenzo si è lasciato scivolare addosso le polemiche, come la salsedine sotto la doccia, citando i Vagabondi del Dharma di Kerouac: "Non si può cadere quando si è presi dal ritmo della danza". E’ tornato poi a parlare "di transizione ecologica" come un percorso "da compiere tutti insieme". E da sotto il suo cappello, da pirata di scorrerie gentili, ha tirato fuori storie come magie. Belle storie. Come quella di Mattia Villardita, che dopo aver sconfitto la malattia, attraversata da bambino, si è fatto uomo e supereroe. E travestito da Spiderman ora visita i reparti pediatrici degli ospedali della Liguria. "Il mondo è pieno di storie pazzesche", dice Lorenzo. E non è un caso che sul palco, un attimo dopo, voli Wonder Woman. Bebe Vio, che con le sue fragilità e le sue medaglie oggi è il simbolo di un generazione che resiste, e sorride al futuro.

Nella musica che si è rincorsa, digitale tra le mani di Dardust, la dance di Mousse T, quella tribale de Les Amozones d’Afric, acustica con Motta, e con altre mille sfumature, è calato l’ultimo raggio di sole. Sotto la luna, sul fianco del mare, "che non separa ma unisce", la scena è stata tutta di Lorenzo. Che incarna le estati da ragazzi, il primo amore, le vacanze: momenti che non si scordano più. La notte è diventata magica – come quelle degli anni ’90 – quando, a sorpresa, sul Main Stage è salita Gianna Nannini. E le luci degli smartphone hanno cominciato ad ondeggiare come lampare al largo. Poi è arrivato anche Gianni Morandi.

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Oggi Viareggio vivrà un nuovo Beach Party, l’ultimo con i piedi sulla sabbia. "Prima che il vento si porti via tutto"; ma non questa strana felicità di settembre.