REDAZIONE VIAREGGIO

Manlio Cancogni: i festeggiamenti dei suoi 98 anni

La cerimonia si è svolta nella sua abitazione sul lungomare di Marina di Pietrasanta, in Versilia

Lo scrittore Manlio Cancogni

Ancora lucidissimo, Cancogni ha ricevuto la visita del sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi, e del sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, che si sono congratulati con lui per il traguardo tagliato e gli hanno consegnato alcuni riconoscimenti legati alla Versilia, terra d'origine dei genitori dove è cresciuto e dove ha deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Messaggi di auguri sono arrivati da numerose parti d'Italia. 

Cancogni,  scrittore e saggista, ha scritto per alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane: il suo lavoro più celebre resta comunque l'inchiesta sulla corruzione pubblicata nel 1956 sull'Espresso dal titolo "Capitale corrotta = nazione infetta" che rappresenta una delle pietre miliari del giornalismo d'inchiesta italiano.

Ha svolto la sua attività di giornalista dedicandosi in particolare a inchieste di taglio politico-sociale per giornali e periodici quali L’Espresso,L’Europeo, Il Mondo. E poi ha diretto la rivista  La Fiera letteraria. Ha scritto romanzi e racconti che fondono l’ispirazione autobiografica con un’osservazione acuta e documentaristica. Tra i suoi scritti troviamo: "La carriera di Pimlico", "L'odontotecnico", "Una parigina", "Parlami, dimmi qualcosa",  "La linea del Tomori",  "Azorin e Miró",  "Il ritorno", "L'amore lungo",  "Il latte del poeta",  "Perfidi inganni",  "Nostra Signora della Speranza",  "La coincidenza",  "Quella strana felicità"  che è stata premiata a Viareggio, "Il genio e il niente".