Vigilessa discriminata per l’età

In servizio a Viareggio, le è stato negato l’avvicinamento: condannato il comune di Massa

Polizia municipale

Polizia municipale

Viareggio, 14 maggio 2019 - Troppo "vecchia" per ottenere il tanto sognato trasferimento a una sede di lavoro più vicina a casa. Alla fine a pesare sul mancato avvicinamento sono state le tante primavere in più sulle spalle rispetto ad altri colleghi con un curriculum uguale o con meno qualifiche, che come lei hanno presentato la stessa domanda per entrare nella polizia municipale di Massa dopo anni passati in altri comandi lontani da casa e attualmente in servizio a Viareggio. Fra i candidati nella graduatoria di mobilità esterna è stato così scelto quello più giovane per la sua "adattabilità a diverse modalità di impiego" sul territorio apuano.

Vicenda finita però sul tavolo del giudice del lavoro chiamato a valutare il ricorso presentato da una delle agenti escluse (assistita dall’avvocato Daniele Biagini di Massa) per la condotta a suo dire discriminatoria messa in atto dal Comune di Massa. Istanza accolta dal giudice del lavoro Erminia Agostini che ha rilevato come in effetti ci sia stata una discriminazione nella valutazione dei candidati sulla base dell’età anagrafica, "criterio valorizzato come preminente". E la sentenza costringerà il Comune a rimettere mano alla valutazione dei candidati ammessi alla procedura di mobilità esterna stavolta però senza tenere conto della loro età.

Si dovrà quindi tornare a valutare chi nel 2017 aveva presentato domanda per un posto di istruttore di polizia municipale proveniente da mobilità esterna, ovvero con domande di trasferimento da altri comandi arrivate da tre agenti. Erano stati tutti valutati attraverso il curriculum presentato e un successivo: alla fine la scelta era caduta sul più giovane per «la sua giovane età, l’adattabilità a diverse modalità d’impiego operativo emergenti dal suo curriculum e le pregresse esperienze lavorative». Sempre in base all’età era stata stilata una graduatoria di preferenza fra le altre due candidate, la più anziana era rimasta fuori. Proprio da questo aspetto il giudice del lavoro ha evidenziato come «è stato valorizzato in via preminente il criterio dell’età anagrafica», ritenuta rilevante a discapito dei requisiti professionali di cui era in possesso l’agente del comando di Viareggio intenzionata a trasferirsi a Massa.

"Ha l’idoneità fisica – scrive il giudice – notevole esperienza maturata in diverse amministrazioni, è in grado di svolgere funzioni polivalenti, è in servizio all’unità operativa di viabilità a Viareggio, territorio a forte vocazione turistica e impegnativo. Tuttavia le è stata preferita una candidata non in possesso di patente di servizio".

Il ricorso dell’agente è stato quindi accolto dal giudice in quanto è stata accertato il "trattamento differenziato in base all’età da parte del Comune di Massa" chiamato ora a rivalutare i candidati ammesso alla proceduta di mobilità senza tenere conto degli anni riportati sulla carta di identità. "In buona sostanza – sottolinea l’avvocato Daniele Biagini – il Comune ha violato la norma interna e comunitaria".

Claudio Masseglia