Via Mazzini in progress. Posati i primi marmi. Ma è sui parcheggi che si accende il dibattito

Il sindaco dribbla lo "slalom di chiacchiere" con le foto dell’avanzamento "La sosta a lisca e il marciapiede ciclopedonale saranno funzionali?".

Via Mazzini in progress. Posati i primi marmi. Ma è sui parcheggi che si accende il dibattito

Via Mazzini in progress. Posati i primi marmi. Ma è sui parcheggi che si accende il dibattito

Mentre i viareggini si interrogano sui gradi di inclinazione che avranno i parcheggi a lisca di pesce che sorgeranno sul fronte Sud di via Mazzini; in quello a Nord – "facendo lo slalom tra le chiacchiere" come ha postato il sindaco Giorgio Del Ghingaro riferendosi alle polemiche che ruotano attorno al cantiere – da ieri è cominciata la posa dei marmi che lastricano il marciapiede, che nei suoi 2 metri e mezzo d’ampiezza ospiterà anche la pista ciclabile. Ispirato alle marine del pittore Moses Levy, che quella strada l’ha percorsa fino all’ultimo respiro per raggiungere la spiaggia, e alle geometrie delle ceramiche di Galieo Chini, maestro delle arti decorative.

Siamo nel tratto di strada a ridosso di piazza Dante, il primo in cui la ditta Del Debbio – che si è aggiudicata la gara d’appalto per trasformare in realtà l’idea del team di progettazione coordinato dall’architetto Bruno Ulisse Viviani – all’inizio di ottobre ha cominciato il maxi intervento di riqualificazione del corso.

Se l’assessore ai lavori pubblici Federico Pierucci invita a vedere come sarà la nuova via Mazzini; in tanti continuano a chiedersi se oltre che bella, alla fine, sarà anche funzionale. Se funzionerà la convivenza e tra biciclette e pedoni sul marciapiede condiviso, ma soprattutto la sosta a lisca. Per realizzare il marciapiede ciclopedonale sono stati infatti soppressi tutti i posteggi sul lato Nord, in buona parte recuperati trasformando quelli a Sud da parcheggi a raso a parcheggi lisca di pesce. Con la giusta inclinazione l’assessore Pierucci garantisce che anche i Suv (sempre di più e sempre più grandi) potranno posteggiare senza sconfinare nella carreggiata. In questo senso un esperimento, senza successo, venne già fatto a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila, quando la città era amministrata dal sindaco Marcucci e l’assessore all’urbanistica era Fabrizio Manfredi. Un mattina gli addetti alla segnaletica iniziarono a ridipingere le strisce, da raso a lisca, e partendo dalla caserma dei Carabinieri fecero in tempo ad arrivare fino a San Paolino. In Municipio cominciarono a piovere telefonate di protesta, e i lavori vennero stoppati all’istante dal vicesindaco Carlo Alberto Di Grazia.