Via della Gronda nel caos. La strada dissestata ha messo le aziende ko: "Perso il 90% di incassi"

Attività sul piede di guerra: "Ormai da qui non passa più nessuno". L’odissea è iniziata a giugno con l’avvio dei lavori alla fognatura .

Via della Gronda nel caos. La strada dissestata ha messo le aziende ko: "Perso il 90% di incassi"

Via della Gronda nel caos. La strada dissestata ha messo le aziende ko: "Perso il 90% di incassi"

L’odissea di via della Gronda pare infinita: tra cantieri, la chiusura della strada, incassi a picco per le attività (addirittura con -90%) e una carreggiata oggi ancora dissestata. E il coro che si leva è uno: "Nessuno da mesi presta attenzione alle nostre lettere e richieste". La storia ha inizio a giugno quando partono gli interventi alle fognature appaltati da Gaia e viene chiusa via della Gronda – dalla curva fino al semaforo della chiesa – per ben tre volte fino a settembre. "Il transito è stato interrotto più volte – racconta Mauro Del Corto titolare della stazione di servizio Matteucci petroli – con un disagio enorme: ho avuto un crollo di incassi del 90%, da qui non passava più nessuno e ho scritto a luglio all’assessore Pierucci e ancora sono in attesa dell’appuntamento promesso. Gaia spa invece mi ha risposto formalmente tramite il dirigente ingegner Gianfranco Degl’Innocenti facendo presente che era ’ben a conoscenza delle problematiche’ e che Gaia aveva ’emesso più ordini di servizio e diffide verso la ditta esecutrice affinchè venissero rispettate le tempistiche’".

Le cose non sono andate meglio quando l’intervento si è concluso visto che il manto è rimasto ’a toppe’ sconnesse e ormai la clientela da quel tratto si è disabituata a transitare. "A settembre – racconta Roberto Tarantino – a mio figlio si è spaccata una ruota anteriore dell’auto per una buca in quel tratto. Ho parlato con i vigili ma mi hanno fatto presente la lunga trafila per richiedere danni all’assicurazione del Comune. Morale: ho dovuto cambiare entrambi gli pneumatici anteriori per 150 euro". "In estate ho perso il 50% della clientela – è lo sfogo di Massimo Baldassari dell’omonimo bar – perchè la gente trovava l’accesso chiuso e tornava indietro. Adesso è necessario rifare quell’asfalto o sarà pericolosissimo soprattutto per chi passa in motorino". Anche Elena Iacomini della tabaccheria lamenta perdite del 50-60% per le prolungate chiusure a singhiozzo. "La cosa che fa più rabbia – chiude Del Corto – è che nessuno si prende la responsabilità e nessun risponde. Non incasso più nemmeno mille euro a settimana ma i 2500 di Tari il Comune li ha chiesti senza sconti"

Francesca Navari