REDAZIONE VIAREGGIO

Un ct un po’ salmastroso Spalletti e il suo passato

Il nuovo tecnico dell’Italia ha giocato un anno con le zebre e ha mantenuto tante amicizie con persone del mondo del calcio. Ha anche una villa al Forte.

Un ct un po’ salmastroso Spalletti e il suo passato

Il nuovo commissario tecnico della Nazionale di calcio, Luciano Spalletti ha respirato (e quando viene in vacanza da queste parti, respira) a pieno polmoni il salmastro marittimo, ricavandone piacevoli sensazioni. Viareggio e la Versilia sono nel suo cuore. Per il passato e per il presente visto da qualche anno trascorre una parte delle sue vacanze nella villa di Forte dei Marmi, località - negli anni in cui era allenatore dello Zenit San Pietroburgo - dove è stato anche testimonial dei campus calcistici estivi organizzati dall’ex compagno di squadra Giorgio Eritreo. Proviamo, comunque a fare un piccolo elenco, forzatamente incompleto di Spalletti viareggino e versiliese, con piccoli quadretti.

Zebre - Nella stagione 1990-91, all’epoca della gestione mendelliana del Viareggio, Luciano Spalletti fu uno dei colpi di mercato dell’allora direttore sportivo, Oreste Cinquini. Prelevato dallo Spezia, ha giocato in bianconero solo un campionato di serie C2: 29 presenze e un solo gol, segnato nel derby contro la Massese allo stadio dei Pini nella porta lato Darsena. Era il 6 gennaio 1991. Un’annata fiammeggiante, in campo e fuori. Memorabili, dopo le partite della domenica, le serate al Seven Apples, animate dall’amico Tore dj Romani. A fine stagione, con il Viareggio dopo la fine del periodo d’oro, Spalletti approdò all’Empoli, altra tappa fondamentale della sua carriera.

I monelli di... - Proprio per il bellissimo legame - anche fuori dal campo - nato nell’unica stagione in bianconero, Luciano Spalletti ha fatto parte del gruppo Whatsapp dei “Monelli di Mendella” che a Viareggio ha come punto di riferimento il ristorante “Giorgio” in via Zanardelli, con Guido Lombardi in veste di ispirato anfitrione. Spalletti ha partecipato ad alcuni incontri conviviali del gruppo animato da Eritreo, Valori, Gargani, Mangoni & C. soprattutto nel periodo in cui era ai box, dopo la fine del rapporto con l’Inter.

Centenario - Nel 2019, il calcio viareggino ha celebrato i suoi primi cento anni di vita. E alla partita del Centenario - organizzata dall’associazione culturale Orgoglio Bianconero con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare al mondo del volontariato - Luciano Spalletti non è voluto mancare, non come calciatore in campo ma come semplice generoso spettatore. Foto ricordo e amarcord a volontà con tutti i compagni dell’epoca mendelliana.

Amico sempre - Luciano Spalletti prese parte (“non potevo mancare” disse) ai funerali di Alessandro Cecchi, il figlio di Gigi della Fauzia, che aveva conosciuto nella sua permanenza con i bianconeri. Un’amicizia nata fuori dal campo e cementata nel tempo. Quel gesto - all’epoca Spalletti allenava l’Inter - venne apprezzato moltissimo visto che per essere presente, il neo ct azzurro aveva cambiato il programma degli allenamenti.

Il suo ‘pigmalione’.... - Un legame profondo c’è anche con Massimo Benedetti, il numero 10 per eccellenza del calcio versiliese. Spalletti è sempre stato convinto che Massimo Benedetti abbia avuto dal calcio molto meno rispetto alle sue potenzialità. In pratica: che Benetti non abbia giocato almeno in serie B è un mistero. I due sono stati compagni di squadra prima alla Cuoiopelli di Santa Croce sull’Arno e poi all’Entella Chiavari (“fu io a caldeggiare il suo acquisto” ha raccontato Benedetti). “Quando nel 2014 è morta mia moglie - dice ancora Massimo -, Luciano era negli Stati Uniti a trovare il figlio. “Non posso mancare ai funerali di Cinzia” mi disse. Così prese il primo aereo per l’Italia e alla cerimonia religiosa Luciano era vicino a me. Se non è un amico uno che si comporta così...”.

Ecco il “nostro” Spalletti. Da applausi, non solo di incoraggiamento per il nuovo incarico, ma per la stima e la sensibilità dimostrata.

Giovanni Lorenzini