Tre fratelli ereditano due milioni dallo zio d'America

TRE famiglie, una di Capannori, una della Media Valle e una di Viareggio, vivranno decisamente senza pensieri per i prossimi anni

Un immagine del film "Lo zio d'America" con Christian De Sica

Un immagine del film "Lo zio d'America" con Christian De Sica

Viareggio, 6 maggio 2017 - TRE famiglie, una di Capannori, una della Media Valle e una di Viareggio, vivranno decisamente senza pensieri per i prossimi anni dopo aver ricevuto complessivamente due milioni di dollari (650 mila ciascuna) in eredità da un parente che era emigrato negli Stati Uniti. I protagonisti della vicenda sono tre fratelli, due maschi e una femmina che abitano, ognuno con rispettivi coniugi, figli e nipoti. Inizialmente pensavano a uno scherzo, al limite a un errore quando sono stati contattati dall’avvocato John Adamo, con studio a Sacramento, capitale della California e che ha curato molti casi di eredità oltreoceano giunte inaspettate ai lucchesi.

Con una lettera il legale informava che queste famiglie erano beneficiarie del lascito di un loro parente deceduto nel Golden State. Negli Usa, quando una persona muore e non ha eredi diretti, è lo Stato Federale che custodisce l’intera somma pubblicando un bando con un limite di tempo: trascorso quella data di scadenza senza che nessuno reclami l’eredità, questa finisce nelle casse pubbliche. Immaginate la sorpresa da parte dei destinatari che, tra l’altro, non riuscivano nemmeno a ricordarsi di quale congiunto potesse aver destinato loro una fortuna. Fatte le opportune ricerche, è spuntato uno zio partito per la «Land of opportunity» o se preferite dei sogni, negli anni ’40 del Novecento e che non ha mai fatto ritorno in Italia. In California però era conosciuto come un uomo brillante, lavoratore, intelligente, non si era mai sposato. L’avvocato Adamo non è nuovo a simili storie: grazie alla sua intermediazione, infatti, nel marzo del 2008 furono alcuni porcaresi a stappare lo spumante. Quello di marca, visto che ereditarono un milione di dollari. Favole moderne? No, realtà concrete.