Sulle mura, tra sfottò e campanile Ma Lucca e Viareggio fanno sul serio

Le due città nel nome di maschere e coriandoli provano a ricucire anni di polemiche e divisioni. L’assessore Meciani: "Qualcuno l’ha presa polemicamente, ma questa è la natura di noi toscani"

Il sabato, per la prima sfilata del Carnevale, a Viareggio; la domenica, per la prima edizione di Lucca in Maschera, a Lucca: la collaborazione tra le amministrazioni comunali del capoluogo e di Viareggio va avanti e prova, dopo 150 e passa anni, a sanare una frattura storica, quasi antropologica tra le due città che pure, prima dell’Unità d’Italia, era molto vicine. Poi, con la scelta di Lucca di privilegiare Livorno per l’invio e l’arrivo delle proprie merci, il primo profondo distacco che si è accentuato per tutto il Novecento, basti ricordare che le Tre giornate di Viareggio del 1920, dove dovette intervenire l’esercito per sedare una rivolta, nacquero da una mega zuffa durante un Viareggio-Lucchese conclusosi con la morte di un guardalinee.

A distanza di circa 100 anni, tra mille sfottò, qualche tensione e una rivalità comunque viva, Lucca e Viareggio decidono di percorrere un pezzo di strada nuovamente insieme. Nel nome del Carnevale, fiore all’occhiello della perla della Versilia, che da quest’anno avrà una sua dimensione lucchese domenica 5 febbraio, a partire dalle 14,30, il giorno dopo la prima sfilata viareggina. Un totale di 12 coreografie, oltre 500 figuranti, 24 mascheroni e tre bande musicale per un evento che vedrà per la prima volta il Carnevale di Viareggio sfilare in un’altra città, nel suggestivo scenario delle Mura urbane.

Lungo il percorso della sfilata, saranno presenti due grandi schermi dove per tutti sarà possibile seguire le immagini dei Carri del Carnevale di Viareggio a cui sono abbinate le coreografie della sfilata: uno presso il Caffè delle Mura, con conduzione di Daniele Maffei e uno in piazza San Michele, con Andrea Mazzi. L’evento è stato presentato ieri a Palazzo Orsetti dagli assessori comunali di Lucca Paola Granucci, Mia Pisano e Remo Santini, dall’assessore al Turismo del Comune di Viareggio, Alessandro Meciani e dal rappresentante della Fondazione Carnevale Stefano Nari. Con in mano un pugno di coriandoli, legati a un filo in modo da non sprecarli, per ribadire la nota e sbeffeggiata parsimonia dei lucchesi, i rappresentanti delle due città hanno illustrato i motivi della scelta che si preannuncia come una tappa di un percorso di integrazione turistica.

"Sarà tutto gratuito e siamo convinti che ci saranno migliaia di persone – ha spiegato Santini – non dubitavamo della professionalità della Fondazione Carnevale, ci hanno trasmesso serenità e convinzione nonostante lo sforzo organizzativo sia notevole. Il campanile? Volevamo ci fosse, e non a caso arriviamo con i coriandoli legati con il filo, ci deve essere una dimensione goliardica e siamo convinti che questa prima volta lontano del Carnevale lontano da Viareggio attirerà anche tanti viareggini, magari per criticare...".

Soddisfatta anche la sponda viareggina. "È un evento eccezionale – ha aggiunto l’assessore Meciani – che va in linea con i 150 anni della manifestazione. E’ una sinergia tra le due città, e devo dire grazie all’assessore Santini, che va armonizzata e che passa prima di tutto dall’armonizzazione dei calendari per evitare sovrapposizioni. Come l’hanno presa a Viareggio? Con attenzione, salvo qualcuno che l’ha presa polemicamente, ma si tratta di posizioni marginali: la gran parte della città ha capito il valore di questa collaborazione molto importante per la promozione turistica del territorio".

Fabrizio Vincenti