"Ridurre le tasse ai veri ricchi? Io dico diamo più soldi alla sanità"

"Attenti a quelli che puntano il dito contro gli immigrati, le donne e i gay". Il ruolo delle imprese

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Questi i temi politici di Anna Graziani, candidata al Senato per Pd-Italia democratica a progressista: "In queste settimane ho incontrato la generosità di molti: associazioni, cittadini, militanti, amici, pronti ad impegnarsi, disinteressatamente, per quello in cui credevano. Ma ho visto altrettanti che ritengono di non aver più nulla in cui credere. Persone tentate dal non voto. I motivi di frustrazione ci sono, ne sono pienamente consapevole. Nel mio piccolo, da assessora al sociale del comune di Camaiore, lavoro tutti i giorni per far sì che la situazione sia un po’ migliore rispetto al giorno prima e, se gli elettori vorranno, lo farò anche in Senato. Il mio dovere è spiegare come la penso, non solo perché è il minimo per chi si candida al Senato ma anche perché nessuno possa tra sei mesi, un anno, cinque, dire che “tanto sarebbe andata così lo stesso, erano tutti uguali”".

"La crisi energetica rischia di trasformarsi in una crisi sociale. Dobbiamo aiutare le famiglie in difficoltà e sostenere le aziende per evitare il blocco delle produzioni e un’ondata di disoccupazione. Non c’è spazio per ridurre le tasse ai più ricchi come vorrebbe fare la Destra. Non è giusto che chi guadagna 1500 euro al mese paghi la stessa aliquota di chi guadagna milioni. Non è giusto oggi e non lo sarà mai. La sanità pubblica deve essere sostenuta e rafforzata. L’ospedale Versilia è un esempio della necessità di non lasciare soli gli operatori sanitari, pena il calo della qualità del servizio. C’è molta strada da fare, servono molti soldi: o li mettiamo sulla sanità pubblica o per abbassare le tasse ai milionari. Noi scegliamo la sanità pubblica. Il mondo del lavoro cambia sempre più rapidamente. Dobbiamo dotarci degli strumenti per realizzare un forte sistema di formazione professionale che è il vero tassello che manca nel meccanismo del reddito di cittadinanza.

Il nostro territorio è di incredibile bellezza e di incredibile fragilità. Per noi la difesa dell’ambiente non è uno slogan ma lo strumento attraverso il quale difendere il nostro stile di vita. Si sentono una marea di slogan: “Pronti!”, “Credo!”, “La pacchia è finita”. Li pronunciano quelli che 10 anni fa hanno portato il paese a un passo dalla bancarotta e che oggi ci riprovano con lo stesso schema: con una mano sommergere di debito pubblico chi lavora e con l’altra puntare il dito contro gli immigrati, la sinistra, Peppa Pig, i gay, le donne. Nei prossimi anni dobbiamo assicurarci che la manifattura versiliese resista all’urto della crisi e possa rafforzarsi. La politica dovrà ascoltare le istanze delle imprese sulle infrastrutture prima che sia troppo tardi. Io farò il mio dovere di amministratrice e di Senatrice, se così decideranno gli elettori. Ad essi chiedo di concedermi la loro fiducia per rendere il Paese più giusto e sostenibile".