Renzo dice addio al mondo della notte

Da barman a direttore di locali e discoteche, dopo 60 anni ha deciso di cedere l’ultima attività. Ma lavorerà a chiamata

Dopo 60 anni di onorata carriera Renzo Sacchetti lascia il mondo della notte. Era infatti il 1959 quando Renzino iniziò fare il barman e poi il direttore al Principino, ruolo che ha ricoperto fino al 1985. Ora, dopo 27 anni di Dancing Papillon a Piano di Mommio, ha ceduto la gestione alla famiglia Lorieri, originaria di Massa, che porta avanti il locale tornato (dopo la pandemia e la crisi) ai fasti di un tempo. La storia di Sacchetti nella nightlife è lunga e ricca di storie, aneddoti e personaggi.

Dopo il Principino, nell’agosto del 1985 aprì il Victoria con Alfredo Montaresi rilevando il Saint Louis a Focette e grazie al tocco magico dell’architetto Tiziano Lera (che creò un ambientazione minimal con una Pontiac in mezzo al locale, piscina e bar su palafitte) divenne un must grazie allo “Zibaldone” firmato Marco Bresciani. “Eravamo al Matis di Bologna - ricorda Sacchetti - e ci aspettavamo di ascoltare musica dance moderna, e invece il dj metteva solo italiano. Provammo quel format al Victoria e diventò un successo”.

Proprio all Victoria si esibivano i giovanissimi Conti, Panariello e Pieraccioni (che ci provavano anche con la musica dal vivo), Panatta era un cliente fisso e si vedono anche superstar come Eros Ramazzotti. Sacchetti lasciò nel ‘95 e rilevò il Kiss a Piano di Mommio, che ribattezzò Papillon. “La mia grande passione mi portò a rilevare discoteca – prosegue – sulla quale nessuno avrebbe scommesso una lira, e invece siamo andati per 27 anni con tante serate alla settimana piene di gente”.

Serate che sono ripartite lo scorso autunno e alle quali ha contribuito anche Renzo, che poi è uscito di scena: dal martedì “Strani amori” fino alla domenica no stop dalle 6 in poi. “Dopo tutti questi anni - conclude – questo mondo mi mancherà e spero di lavorare a chiamata ogni tanto, se la salute mi assiste. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me, in particolare Beppe Giangrasso, Maria Ruffini e Loredana Lodo”. Una pagina di storia indimenticabile, che sarà difficile da dimenticare per i tanti che l’hanno vissuta.

Dario Pecchia