REDAZIONE VIAREGGIO

Rapina in via Coppino. L’autore finisce in carcere

A quasi due mesi di distanza la polizia smaschera il presunto colpevole. Durante i controlli preso uno spacciatore: deve scontare un residuo di pena.

Rapina in via Coppino. L’autore finisce in carcere

Mise a segno una rapina a luglio. Adesso a quasi due mesi di distanza si sono aperte le porte del carcere nei confronti di un marocchino quarantenne, clandestino, già conosciuto dalle forze dell’ordine. Nei confronti del quale la Polizia di Stato ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere. L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Lucca, a seguito dell’attività d’indagine portata avanti dal Commissariato di Viareggio, che ha permesso di identificare l’uomo quale presunto autore di una rapina in un esercizio commerciale di Via Coppino a Viareggio, commessa il 25 luglio scorso. L’uomo è stato rintracciato dagli uomini della Squadra Anticrimine in centro città e dopo gli adempimenti del caso, è stato associato alla Casa Circondariale di Lucca a disposizione del magistrato.

Martedì sera inoltre, personale della Squadra Volante del commissariato di polizia ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, nei confronti di un 36enne marocchino. Gli agenti, durante i normali controlli messi in atto nei punti nevralgici della città, hanno rintracciato l’uomo nei pressi della Torre Matilde. Alla vista della Volante della Polizia lo straniero ha provato a darsi alla fuga, ma gli operatori lo hanno bloccato prontamente. Trasportato negli uffici di Polizia, gli accertamenti hanno permesso di far emergere il provvedimento a suo carico.

L’ordine di carcerazione è stato emesso a seguito di una condanna per spaccio di sostanze stupefacenti. Il marocchino infatti era stato arrestato sempre dai poliziotti del Commissariato di Viareggio, nel 2018 dopo essere stato trovato in possesso di quasi 60 grammi di cocaina e denaro provento dell’attività illegale. L’uomo dovrà scontare una pena residua di 1 anno e 10 mesi.

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