
Stefano Pezzini racconta la storia di sua figlia Elisa agli studenti delle Pascoli
Imparare l’arte della premura; di prendersi cura di se stessi e degli altri. A fare attenzione, cogliere i segnali di pericolo che si possono incontrare, pretendere un mondo in sicurezza e contribuire anche a costruirlo. Con queste premesse è nato il progetto “Meglio informati che spaventati“, promosso durante l’anno scolastico tra gli studenti e le studentesse della scuola elementare “Giovanni Pascoli“ di Stiava, che si è concluso con una lezione di educazione stradale nella piazza della frazione che ha coinvolto l’intero istituto, e la comunità, nel ricordo di Elisa Pezzini. Il cui sorriso è diventato un progetto d’amore.
Attraverso l’associazione “Il sorriso di Elisa“ Simona Di Vita e Stefano Pezzini, la mamma e il papà di Elisa, quel mondo, più sicuro, più premuroso, più rispettoso, provano a costruirlo da dieci anni. Tanti ne sono passati da quando la loro figlia è rimasta vittima di un incidente in motorino, in una sera di inizio giugno a Lido di Camaiore. Aveva vent’anni Elisa. E da allora, per lei, hanno scelto di impegnarsi "Perché non ci siano altre perdite, altri sorrisi spezzati, altre lacrime..." spiega Simona. Insieme, con Stefano, sono riusciti a traformare quel sorriso, che hanno visto crescere e che manca come l’aria, in una luce potentissima. Capace di rischiarare il buio, anche il più profondo, che resta in un vuoto.
E con lo stesso sorriso carico di vita che scoppiava sul volto di Elisa, Simona e Stefano in questi dieci anni hanno finanziato progetti per mettere in sicurezza le strade del territorio e hanno incontrato migliaia di studenti per sensibilizzarli sui pericoli che si possono incontrare ad ogni angolo. Dagli asili alle superiore, cercando sempre le parole giuste per contribuire a costruire una coscienza della prevenzione. Come è accaduto a Stiava pochi giorni fa, dove per i bambini e le bambine delle elementari l’educazione stradale è diventata un gioco. Costruito insieme all’associazione Lorenzo Guarnieri, e promosso da “Il sorriso di Elisa“ insieme ai volontari della Croce Rossa che hanno mostrato ai piccoli l’ambulanza acquistata proprio con il contributo della onlus.
A dieci anni dall’addio, "È stato bellissimo ricordare Elisa insieme ai bambini, e poter condividere con loro, con le insegnanti, con le famiglie – prosegue Simona – la sua storia, le nostre emozioni e gli obiettivi dell’associazione". Tenere viva la memoria di Elisa, e rivederla nella luce di un sorriso. Proprio come racconta quel murales apparso sotto il cavalcaferrovia Barsacchi, a Viareggio, poco dopo la scomparsa di Elisa Pezzini. “Capitava che quando sorridevi, chiudevi gli occhi, adesso hai gli occhi chiusi, e del tuo sorriso bello e contagioso ci rimarra sempre il ricordo“.
mdc