Il Consorzio di Bonifica si costituisce parte civile nel processo Keu, relativo all’inchiesta sullo smaltimento illecito dei fanghi prodotti dalla concia delle pelli. "Un dovere morale prima di tutto e un atto dovuto nei confronti dei cittadini che non possono e non devono in alcun modo pagare gli eventuali danni procurati all’ambiente e alla collettività a causa di eventuali condotte illecite perpetrate da chi dovesse essere giudicato colpevole e condannato – spiega il presidente Ismaele Ridolfi –; lo scandalo ha interessato anche il territorio gestito dal Consorzio, e in particolare l’area riferibile al reticolo idraulico di Pioppogatto. La costituzione di parte civile è stata affidata all’avvocata Diana Tazzini, del foro di Lucca, legale interno del Consorzio".
"Sembrano palesarsi danni diretti e indiretti per il Consorzio, proprio nell’area che fa riferimento al reticolo di Pioppogatto – specifica Ridolfi –; abbiamo dovuto sostituire la pompa dell’impianto idrovoro di Pioppogatto che, a seguito di verifica tecnica, risultava essere consumata in maniera eccessiva e in tempi troppo stretti rispetto a situazioni analoghe. L’intervento sembra essere attribuibile alla presenza di elevati livelli di cloruri nelle acque divenute per questo molto corrosive. È inoltre ipotizzabile che a causa dell’inquinamento, l’ente si potrebbe trovare ad affrontare in futuro un aumento dei costi relativi alla manutenzione dei luoghi".
Anche il Comune, presente ieri alla prima udienza, si è costituito parte civile. "Esserci era un dovere nei confronti del nostri cittadini - commenta l’assessore all’ambiente Mario Navari –; ci dispiace che con noi , non ci fosse anche il Ministero dell’ambiente".