Positivi tre medici del Pronto Soccorso

Dopo il primo caso è partito lo screening, e poi si è scoperto che la stessa sorte è toccata ad altri due dello staff

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Viareggio, 4 novembre 2020 - Lo ha studiato. Lo ha visto comparire in tutte le sue forme, quelle più leggere e quelle più aggressive. Dunque ha capito subito: appena sono comparsi quei sintomi influenzali ha allertato i colleghi del reparto e ha sospeso i turni. L’esito del tampone ha confermato il sospetto: un medico del pronto soccorso del Versilia è risultato positivo al Coronavirus. Sono così partiti gli screening, attraverso tampone molecolare, su tutto il personale, e altri due medici sono risultati poi positivi. Probabilmente i contagi sono avvenuti in ambito familiare, come accade in tante case. Nessuna è immune.

Adesso i tre medici si trovano in isolamento, le loro condizioni di salute sono buone e aspettano di guarire per poter tornare a lavoro. Per poter tornare ad aiutare i malati che arrivano come marosi in ospedale. Persone che fanno fatica a respirare, in carenza d’ossigeno, che hanno bisogno immediato di assistenza. E non c’è solo il Coronavirus da gestire in ospedale. "Adesso, vista la situazione complessa che stiamo attraversando, è quanto mai fondamentale che le persone si rivolgano al Pronto Soccorso solo in caso di effettiva emergenza e di urgenze non rimandabili" dice il primario Giuseppe Pepe. In queste ore si trova a governare un’emergenza nell’emergenza, a cercare di affrontare la difficoltà del momento, con i contagi che hanno tracimato l’argine di guardia, ricorrendo alla massima disponibilità del personale in servizio che non bada a turni e orari. Né alla paura, e al senso di oppressione dei dispositivi. "L’aria Covid – racconta il dottor Pepe – è sempre piena. Ogni giorno. E poi ci sono anche gli accessi extra Covid". "E qui – prosegue il primario - ci confrontiamo da sempre con una carenza cronica del personale, non solo in Versilia ma in tutta Italia mancano i medici di pronto soccorso. Per questo , ora, davvero, non possiamo dare una risposta a chi lamenta male alla spalla, o a chi viene per un po’ di mal di gola. O ancora a chi arriva spaventato dai risultati del saturimetro acquistato a pochi euro su internet che indica valori del tutto irreali. Ci vuole fiducia nei medici di famiglia, in quelli del 118 e delle Usca – prosegue Pepe -. Solo grazie al senso di responsabilità collettivo l’ospedale e il pronto soccorso possono riuscire ad assistere adeguatamente coloro che hanno veramente necessità e superare questa fase". Per rispondere all’emergenza che si è aperta nel reparto l’azienda sanitaria è riuscita a trovare una dottoressa con incarico da libera professionista che, in via d’urgenza, prenderà servizio nei prossimi giorni al Versilia.

E sta cercando altri medici, per restituire al pronto soccorso le forze che servono per affrontare questa seconda, grande sfida. "Domenica scorsa – proprio in pronto soccorso – sono morte due persone. E’ con questo che ci confrontiamo, con gli effetti di un virus che può arrivare ovunque. Che nella maggior parte dei casi non lascia strascichi, ma che può essere anche molto aggressivo. Per questo è importante che ognuno di noi sia prudente. Questa battaglia – conclude il dottor Pepe - non la vinciamo con gli eroi, ma con la responsabilità".

Martina Del Chicca