Parco, Italia Nostra chiama Giani "Deve respingere il Piano integrato"

L’associazione ambientalista teme gravi ripercussioni causate dalle trasformazioni delle aree protette. Contestati i progettisti che non avrebbero tenuto conto del valore dei territori denominati continui

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Il Parco di Migliarino cambia. Il presidente Lorenzo Bani aveva detto, dopo le critiche ambientaliste al nuovo Piano integrato, che la decisione finale sarebbe spettata al consiglio regionale. E così Italia Nostra si rivolge al presidente della Regione, Eugenio Giani, lamentando la riduzione delle aree protette.

"La mutilazione – scrive il presidente versiliese di Italia Nostra Adolfo Lippi, supportato dalla giunta regionale dell’associazione – verrebbe giustificata con questione burocratiche e di applicazione di leggi: ma quale mai legge ridurrebbe un parco regionale senza un’esplicita volontà? I confini del Parco furono infatti definiti nel 1989 dalla Regione con metodo scientifico e sulla base della natura e della storia dei luoghi, facendoli coincidere con quelli delle tenute e delle fattorie che storicamente si sono formate e hanno costruito questo paesaggio. Ecco perché tagliare i confini significa mutilare il senso profondo del Parco e perdere l’idea e l’obiettivo della manutenzione, del restauro e della rigenerazione del territorio, tanto necessari oggi in risposta alle modifiche climatiche. L’attuale suddivisione in aree interne e in aree esterne per la sola caccia non può essere una giustificazione valida per rinunciare a parti consistenti: un parco regionale si manifesta là dove esso stesso pianifica a parco il proprio ambiente e paesaggio. E questo è il sentimento diffuso con il quale le popolazioni locali hanno vissuto fino ad oggi i confini del Parco. Non merita per ora sottolineare che parti previste fuori del Parco sono già sottoposte a forti pressioni urbanistiche, ma a lei, presidente Giani, chiediamo una rinnovata attenzione della politica, come quella che portò alla istituzione e alla progettazione del Parco regionale, recuperando quella visione strategica che faccia di un luogo eccezionale e unico nel Mediterraneo un riferimento per l’intero territorio".

Un’altra lettera di Italia Nostra è stata invece spedita al presidente del Parco: "Molto carente è stata la presentazione del nuovo piano integrato (il precedente è del 1987) del Parco di San Rossore da parte dei progettisti alle associazioni ambientaliste. Molto più chiare le esternazioni a mezzo stampa del presidente del Parco nelle quali annuncia la riduzione del territorio dagli attuali 24.000 a circa 16.000 ettari con la trasformazione delle aree esterne in aree contigue e con l’urbanizzazione della Marina di Torre del Lago. Le attuali aree esterne furono create per consentire la caccia, e sono soggette alla disciplina urbanistica del Parco, mentre ora vorrebbero passarla ai Comuni. Italia Nostra Versilia constata la rinuncia del Presidente del Parco al suo ruolo di garante della conservazione del Parco Migliarino san Rossore Massaciuccoli; e invita il presidente della Regione a respingere un piano integrato attento a declinare le norme burocratiche e non quelle a tutela della Natura".