MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Oltre il folklore c’è di più "Così abbiamo fatto centro"

La strategia di promozione della Fondazione: "Un percorso iniziato nel 2017" "L’obiettivo è aprirci al mondo, raccontando tutte le anime di questo spettacolo".

Oltre il folklore c’è di più "Così abbiamo fatto centro"

di Martina Del Chicca

"Abbiamo cercato di raccontare un altro Carnevale. Coniugando il forte sentimento popolare radicato nella sua realtà locale con gli stimoli culturali che lo animano. Provando ad andare oltre al solo folklore, ai frizzi e ai lazzi. Restituendogli un’immagine internazionale: con i corsi mascherati, le attività dei maestri, l’arte che gli ruota attorno...".

È questa la stella polare di Marialina Marcucci, da quando nel 2016 si è insediata alla guida della Fondazione. Raccontare il Carnevale oltre la festa, cercando di stuzzicare l’interesse di quella parte di mondo che il Carnevale lo guardava con un pizzico di snobismo. Così, il Carnevale, è entrato anche nei salotti letterari, nei saloni del design e sulle passerelle della moda. Ritagliandosi servizi, pagine, copertine, recensioni che, insieme alla solidità di un evento ultrasecolare capace di raccontarsi oggi con i linguaggi dei nuovi media, hanno fatto volare le presenze oltre quota 350mila e raggiunto virtualmente oltre 5milioni di persone.

Un’ambizione coltivata con grande ostinazione dalla Fondazione e, all’inizio, poche risorse. "Siamo partiti nel 2017 con 30mila euro, destinati alla campagna nelle tv nazionali – racconta la responsabile della relazioni pubbliche della Fondazione, Alessandra Delle Fave – investendo poi, un passo alla volta, sempre più risorse nella promozione. Anche internazionale. Coltivando gli appassionati del Carnevale e della maschera, ma cercando anche di aprire nuove porte". Nel 2018 furono i confini degli Stati Uniti, "dove – prosegue Della Fave – siamo arrivati all’attenzione dei tour operator presentandoci negli store Italy di Chicago e New York. E adesso ogni Stato degli Usa è rappresentato nel pubblico di Viareggio. Poi c’è stato il Messico, la Cina, la Corea, il Giappone, gli Emirati Arabi, che ora sognano un Carnevale di Viareggio" . E ancora il manifesto digitale in piazza Gae Aulenti, la mostra dei teschi al Fuorisalone di Milano... "In questi anni – aggiunge – abbiamo investito per raccontare il Carnevale con tutti i suoi linguaggi e i sui profili a mondi che non si erano mai avvicinati a quello dei coriandoli". Anche valorizzando il museo permanente della Cittadella, nel quale dal 2017 è stato investito un milione di euro, "ma abbracciando tutto il mondo dell’arte grazie agli eventi del Fuori Corso che ci hanno permesso di abbinare altre forme espressive a quella della cartapesta" dice ancora Andrea Mazzi, responsabile della comunicazione per la Fondazione " E "adesso – conclude la presidente Marcucci – le grandi firme del giornalismo e della letteratura, che in questi anni abbiamo coinvolto, invitano anche gli amici alle sfilate di Viareggio".