"Non è una sfida persa. Ci sono progetti di rilancio"

Francesco Giannerini (Confesercenti): occorre saper diversificare le offerte "Non è solo colpa del caro affitti. Dal Comune proposte interessanti".

"Non è una sfida persa. Ci sono progetti di rilancio"

"Non è una sfida persa. Ci sono progetti di rilancio"

VIAREGGIO

Il degrado porta all’abbandono. Se poi nel calderone aggiungiamo i problemi cronici del commercio (non solo viareggino), dall’e-commerce alle abitudini che cambiano, ecco che i 178 fondi vuoti in centro a Viareggio trovano una loro contestualizzazione, come spiega il presidente della sezione locale di Confesercenti Francesco Giannerini (nella foto in alto).

Presidente, abbiamo contato 178 fondi vuoti. Come si spiega?

"Se parliamo del centro di Viareggio, il problema principale è che lo stato di abbandono perdura da decenni. Poi ci sono l’e-commerce, che ha fatto registrare un boom negli ultimi anni, un calo del turismo rispetto ai primi anni Duemila a cui si sta cercando di rimediare, e altri fattori che hanno interagito portando a questa scarsità di fondi occupati. Bisogna capire che non è un problema semplice e non ci sono colpe specifiche".

Ci sono delle proposte che si possono mettere in campo per invertire la rotta, o almeno limitare i danni?

"Il primo punto, a cui stiamo lavorando, è spingere per una riqualificazione del centro e in particolar modo del Piazzone. Bisogna sistemarlo e renderlo accessibile. In alternative, è difficile pensare a delle strategie per recuperare. Se il centro torna a essere un fiore all’occhiello e i tassi d’interesse tornano a valori accettabili, con le idee che ha il Comune per aumentare il flusso turistico credo che nei prossimi anni il totale dei locali vuoti sia destinato a diminuire".

Il caro-affitti è un problema?

"Credo che ormai i proprietari abbiano abbassato i loro canoni: non è più un problema di cifre, semmai è una questione di zona: una zona che non attira più una mole di persone tale da giustificare un investimento. Se non girano persone la chiusura è inevitabile. E quindi ci si sposta altrove, anche a costo di trovare locazioni più alte".

I centri e parchi commerciali danneggiano le attività del centro?

"Se vi riferite al centro commerciale aperto al Varignano, non è in conflitto con gli esercenti del centro. Nelle città italiane si sta affermando un’articolazione che vede la periferia attrezzata con superstore e attività dedicate alla casa, alle riparazioni e all’oggettistica in generale, e un centro specializzato su abbigliamento, sport, alimentari di qualità, meglio se a chilometro zero. Tutte cose che in centro c’erano fino a vent’anni fa".

DanMan