"Nel Pd tutti sapevano della scelta di Grilli"

Il sindaco rivela i retroscena della nomina dell’assessora: "Ho chiamato lei per ultima, la segreteria di Bonafè era informata da due mesi"

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Terzo e ultimo capitolo dello scontro col governatore Eugenio Giani, raccontato ieri dal sindaco Giorgio Del Ghingaro: ecco che entra in campo il Pd, dal livello regionale a quello viareggino, ma senza tralasciare quello lucchese. A domanda (Starà alla finestra per le elezioni di Lucca?), Del Ghingaro risponde chiaro e forte: "E chi l’ha detto? Ho detto che Lucca mi interessa perché sono cittadino lucchese e vi ho lo studio professionale da 40 anni. A breve si vedrà che non ci sto, alla finestra. Non resto a Viareggio, buono buono, a prendere ciaffate. Del resto, a Viareggio ho il Pd all’opposizione, quindi non posso appoggiare i Dem da altre parti".

Il messaggio prelude all’intervento di Del Ghingaro nella campagna elettorale lucchese? I modi per farlo sono tanti. E diversi, volendo, dall’appoggio che Del Ghingaro dette a Giani alle ultime regionali. Ma il Pd è scosso dalla nomina della sua consigliera Sara Grilli ad assessora al sociale. E il sindaco ne difende la scelta: "La squadra la fa il sindaco come dispone il Tuel. Nomino io gli assessori, tenendo conto degli equilibri, ma non li nominano certo i partiti. La vicesindaca Maineri era venuta meno al rapporto di fiducia e l’ho revocata. Altri ne hanno fatto un caso politico. Ho aspettato due mesi che i Dem decidessero qualcosa, mentre dicevamo che per noi erano ancora in maggioranza. Dopo due mesi ho riempito il posto vacante: con me c’è da lavorare, mica discorsi. Grilli è competente e seria, ha mostrato le sue qualità in consiglio, saprà stare in una squadra abituata a lavorare veloce. Inoltre lei ha fatto ogni passaggio nel Pd, tutti sapevano tutto da giorni, sia alla segreteria locale che regionale. Avevo proposto questo nome alla segreteria regionale due mesi fa, anche se Sara l’ha saputo da me solo la settimana scorsa. Invece c’è chi casca dal pero: bisogna che capiscano tutti che l’amministrazione comunale ha tempi diversi da quelli del Pd viareggino, che discute da 60 giorni".

E parte la nuova sfida: "Se al Pd non va bene, mi mandi a casa. Secondo me perà quel partito rischia di attorcigliarsi al proprio ombelico, verso quella cosa interna che l’ha portato in crisi. I Dem viareggini, alle ultime comunali quando si votava anche per la Regione, non avrebbero preso il 9% senza il nome di Giorgio Del Ghingaro. Invece, guarda caso, a Viareggio ci fu uno dei migliori risultati di Giani nei grandi Comuni, mentre nel resto della provincia di Lucca ci fu un mezzo disastro. Comunque, Viareggio è tornata competitiva a livello istituzionale e nazionale e non ha paura di nessuno. Dobbiamo solo recuperare il tempo perso dai partiti".

b.n.