Nei supermarcati le bollette sono "mega" Si spengono le luci e pure l’aria condizionata

Il caso choc: a luglio 2021 fattura Enel di 13.889 euro, il mese scorso 59.464. "Se il Governo non interviene sarà un disastro"

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di Sergio Iacopetti

E se questa continua, apparentemente inarrestabile, fiammata dei prezzi dell’energia elettrica e del gas proseguisse tanto da costringere i grandi supermercati a limitare gli orari di apertura, a tenere spento l’impianto di condizionamento o addirittura a licenziare o mettere in cassa integrazione decine e decine di dipendenti?

Ipotesi apocalittica ma purtroppo, con questi chiar di luna, non da scartare. "Per il momento la situazione è ancora sotto controllo, ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. E sì, siamo preoccupati" dice Roberto Nocchi, socio Conad e gestore dei supermercati di via Filzi, di via Pisana (Centro Commerciale Burlamacca) e via Ciabattìni; 3 realtà radicate sul territorio e che contano ben 130 dipendenti. "La realtà – prosegue – è che stanno saltando tutti i conti economici e se il governo non prende provvedimenti seri rischieranno di saltare tante aziende e molteplici lavoratori si ritroveranno senza lavoro". Un quadro decisamente fosco quello fatto da Nocchi e corroborato dalla freddezza dei numeri. "Al 30 di luglio 2022 - prosegue, mostrando la bolletta dell’elettricità Enel – siamo ad un più 40% sul 2021. Ad esempio per il solo punto vendita di via Pisana siamo passati da 14.500 euro a 59,000 mila euro, mentre per il punto vendita di via Filzi siamo schizzati da 7.000 a 34.000 euro".

Numeri impressionanti che non possono essere scaricati sul consumatore finale, dando vita ad un vortice fatto di aumento dei prezzi che rischia di bloccare l’intera ecnomica. "I prezzi al momento sono stabili – sottolinea Nocchi – anche se riceviamo continue richieste di aumenti di costo del prodotto finito da parte dei nostri fornitori, che di fatto si trovano nelle nostre stesse condizioni. Ad alcuni di loro abbiamo concesso aumenti senza riversare gli stessi sui nostri clienti finali, ma accollandoci i costi". Frenato al momento l’aumento dei costi tra gli scaffali, i clienti però potrebbero fare la spesa “al caldo“.

"Al momento – specifica ancora Nocchi – abbiamo ridotto l’accensione delle luci notturne, lasciandole spente dalle 24, e alternato l’accensione dell’aria condizionata in più fasi durante la giornata che prima stava accesa dalle 7 alle 20 in modo continuativo. Naturalmente frigoriferi e generatori restano invece sempre accesi a pieno regime. Tutto è pensato per non creare troppo disagio alla clientela, ma anche per non esser costretti a buttare via tonnellate e tonnellate di prodotto fresco e surgelato". Per Nocchi la prima mossa da fare è chiara: "Come prima cosa il Governo deve far bloccare il prezzo dell’energia con un accordo europeo".

Situazione simile anche al supermercato Carrefour, in via Coppino, e gestito dalla Versilia Supply Service di Giuliano Tomei. "La nostra è una realtà che ha avuto inizio da poco - spiega Tomei - quindi non possiamo fare un riscontro storico. Gestiamo comunque un altro supermercato a La Spezia e l’aumento della bolletta energetica, facendo un raffronto fra luglio 2021 e luglio 2022, è addirittura del 400%. Aumentare i prezzi finali sarebbe controproducente anche per noi, perché questa spirale di aumenti alimenta anche il minore potere di acquisto delle persone, ma se non si trova una soluzione sarà un vero disastro di carattere sociale".