Mancano meccanici, un progetto per formarli

Il Classic Car Club propone un progetto innovativo per formare giovani disoccupati nel settore dell'autoriparazione, riducendo l'inquinamento e promuovendo il riciclo di pezzi meccanici. L'obiettivo è creare opportunità di lavoro e sensibilizzare sui temi ambientali.

Mancano meccanici, un progetto per formarli

Mancano meccanici, un progetto per formarli

Sono tanti i giovani "inoccupati": che fare? I soci del Classic Car Club hanno un’idea in testa e stanno cercando un capannone dove poter sviluppare un progetto innovativo, per ridurre l’inquinamento e formare i giovani avviandoli verso una professione. Ce lo spiega il gommista Gianni Ricci, una vita da meccanico e che, guardandosi intorno, non vede futuro per il proprio settore lavorativo. "Non ci sono giovani interessati a questo mestiere – spiega – e, come tanti meccanici, chiuso io, nessuno prenderà il mio posto. Troppe spese, la tecnologia che avanza con auto sempre più sofisticate, difficili e talvolta impossibili da riparare per i costi elevati". Come per ogni oggetto che si guasta, a volte si spende meno a comprarlo nuovo che a ripararlo. E viene a mancare, oltre che la formazione pratica, l’educazione nei giovani a riparare, riciclare, imparare a ridurre l’inquinamento.

"Abbiamo pensato di formare circa una quarantina di ragazze e ragazzi da inserire poi nel mondo del lavoro – aggiunge Ricci –. Il progetto prevede la formazione degli stessi nella professione di autoriparatore, meccatronico, carrozziere, magazziniere, segretario, con l’obiettivo di abbattere l’inquinamento". Come? "Chiedere allo Stato di poter recuperare tutte le autovetture abbandonate sul territorio urbano e trasferirle presso un capiente capannone dove smontarle, selezionando i vari componenti, dare loro un codice rifiuto preciso e distinguere quelli pericolosi al fine di poter contattare un centro recupero ed evitarne la dispersione, evitando di inquinare il suolo. Altri componenti come centraline, motorini di avviamento, alzavetri, ferro, alluminio e tantissimi altri che, isolati dal resto, potrebbero essere venduti ricavando dei piccoli guadagni per i ragazzi, iniziando così ad avere un po’ di confidenza con la professione da imparare. Di seguito si passa alla riparazione dei motori, alla riparazione dell’impianto elettrico e a formare così un gruppo in grado di riparare anche auto con danni costosi e a minor prezzo. Insomma, avviare un progetto in cui i ragazzi guadagnano imparando una professione, dando un seguito alla nostre attività. Essendo seguiti dal Classic Car Club e dai suoi tesserati, i ragazzi avranno la possibilità di imparare anche a seguire pratiche automobilistiche per passaggi di proprietà, per auto Asi e altro".

Il progetto è volto a favorire il recupero e il riciclo di pezzi meccanici restituendoli a nuova vita, contro l’inquinamento e il consumismo sfrenato, formando i giovani. "Per fare questo – conclude – abbiamo necessità di avere un capannone che sarà aperto anche a dirigenti di concessionarie o titolari di autofficine i quali potranno verificare le capacità lavorative dei ragazzi per inserirli nel mondo lavorativo". Gianni Ricci è determinato: "Siamo propensi a rivolgerci anche alle trasmissioni "Diritto e rovescio" e a"Quarta Repubblica" pur di trovare aiuti volti a realizzare il progetto".

Angela Maria Fruzzetti