
Non c’è un lieto fine nella storia di Leonardo Brown ed Emma Genovali, la giovane coppia che una settimana fa è stata vittima di un drammatico incidente mentre andava al mare. Parenti, amici e conoscenti hanno sperato e pregato fino all’ultimo. E tuttavia, ieri pomeriggio è arrivata la notizia che nessuno voleva sentire: Leonardo non ce l’ha fatta. La conferma è arrivata in serata. Ha lottato per oltre una settimana nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cisanello, a Pisa, dove era ricoverato da martedì scorso. Ma non ci sono stati miglioramenti. E così, nel primo pomeriggio di ieri, poco dopo le 14.30, i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale, confermata in serata al termine delle procedure di rito.
Un verdetto drammatico che scuote la famiglia e una città intera che in questi sette giorni si è stretta intorno ai due ragazzi. Dai bambini che allenava a Lido di Camaiore, e che gli hanno dedicato uno striscione d’incoraggiamento, ai tanti attestati d’affetto di questi giorni, non ultima la veglia di preghiera organizzata dalla famiglia alla chiesa di Don Bosco che ha richiamato decine di persone, ansiose di dare un briciolo di forza alla famiglia sconvolta dalla tragedia. Ma purtroppo, Leonardo non si è ripreso dal brutale scontro che lo ha visto protagonista. Nel frattempo, si continuano a tenere le dita incrociate per Emma, anche lei ricoverata nel reparto di rianimazione, accanto al suo "Leo": anche nei confronti della ragazza la soglia della preoccupazione rimane alta, anche se il filo della speranza è un po’ più denso.
Ieri sera, la famiglia di Leonardo è arrivata a Cisanello, assieme al legale Luca Paolini che ne cura gli interessi. Fin da subito, è stata manifestata la volontà di donare gli organi del ragazzo, compatibilmente con le esigenze della Procura che in un primo momento sono rimaste ignote alla famiglia. Nella notte, la volontà della famiglia si è concretizzata ed è partito l’espianto degli organi. A Cisanello sono arrivati equipe di professionisti per procedere all’operazione. Un ultimo dono, da parte della famiglia, dopo una settimana di struggente sofferenza. Leo non ce l’ha fatta, ma adesso i suoi organi aiuteranno altre persone a rivoluzionare la loro vita. Un gesto di altruismo enorme, quello della famiglia. Colpita dal lutto peggiore che possa capitare, ma comunque capace di un’azione di estrema solidarietà. Nel ricordo di Leo, quel ragazzo curioso a cui tutti volevano bene.
Dan.Man