Ancora un riconoscimento per Gaia. Stavolta il gestore idrico è stato premiato in materia di inclusività e parità di genere sui luoghi di lavoro. La certificazione assegnata all’azienda è infatti un prestigioso attestato nei confronti di un ambiente di lavoro considerato rispettoso delle diversità, attivo nel combattere ogni tipo di discriminazione e stereotipo e orientato alla crescita professionale di tutte le persone. "Lo scorso dicembre abbiamo superato l’apposita verifica con l’ente di certificazione – spiega la vice presidente di Gaia Michela Consigli – e nelle scorse ore è arrivata la notizia che è stato ufficialmente rilasciato il ’Certificato parità di genere’ per l’azienda: si tratta di un risultato meraviglioso, frutto di un percorso strutturato che ha portato all’implementazione di un sistema di gestione per la parità di genere. Il Cda ha promosso l’iniziativa istituendo all’interno dell’azienda, nel corso nel 2024, un comitato per le pari opportunità che ha seguito l’iter di ottenimento del certificato, gli adempimenti da svolgere, ma soprattutto si è impegnato affinché la cultura dell’inclusione e del rispetto fosse condivisa da tutto il personale, diventando una prassi quotidiana. L’ottenimento del certificato è un punto di partenza per continuare a consolidare una cultura aziendale fondata sui principi di equità, inclusività e non discriminazione".
Esulta anche il presidente di Gaia Vincenzo Colle, il quale auspica che possa essere da stimolo anche per altre aziende affinché intraprendano un percorso simile. "Siamo estremamente soddisfatti di questo traguardo. Credo ci sia davvero bisogno che si parli di equità e pari opportunità – dice – che ci si abitui a cambiare abitudini, anche modificando il linguaggio quotidiano, per diffondere e interiorizzare sempre più una cultura del rispetto e dell’inclusione. Solo così possiamo costruire un ambiente, non solo lavorativo ma anche sociale, dove ogni individuo si senta valorizzato, ascoltato e libero di esprimere il proprio potenziale senza pregiudizi o discriminazioni".