Un'onda di lavarone sulla spiaggia

Le alghe invadono la riva e frenano i tuffi. I turisti aspettano e sperano nella mareggiata che non arriva

I bagnini impegnati nella pulizia

I bagnini impegnati nella pulizia

Viareggio, 5 agosto 2022 - Il «lavarone» è ospite sgradito sulle spiagge di Viareggio e Lido. Colpa della "combinazione del maestrale con l’assenza di mareggiate — spiega Luca Lippi , presidente dei balneari viareggini — che fa sì che il materiale venga a galla da fondale e poi arrivi a riva. Il punto è che sono quattro mesi che non c’è una mareggiata". E non ce ne sono neanche all’orizzonte. "Non si registrano condizioni del meteo che potrebbero favorire un cambiamento della situazione. Quello che possiamo fare tutte le mattine è levarlo, in attesa che ci sia un cambio della corrente termica". La zona della Passeggiata è di sicuro molto colpita. "Qualche cliente si lamenta – prosegue il balneare – perché il lavarone rende spiacevole fare il bagno. Ma il paradosso è che poi l’acqua, superate le alghe, è pulita".

Quello del "lavarone" è un fenomeno ciclico: "I balneari più anziani ricordano che trenta, quaranta anni fa ce ne fu anche il triplo", conclude Lippi. Preoccupazione anche a Lido di Camaiore. "Speriamo che per Ferragosto non ci sia più — dice Marco Daddio, alla guida dei balneari — per la clientela non è il massimo. Anche se non è nocivo, di sicuro non è un bel biglietto da visita. La parte più interessata è al Secco però c’è un po’ dovunque. Siamo impegnati con Ersu per dei ritiri continui in modo da smaltirlo più velocemente. Speriamo che la situazione si risolva quanto prima e più velocemente possibile: confidiamo nel meteo". Problema superato invece a Marina di Pietrasanta, dove da qualche giorno la situazione è già migliorata. "Le correnti lo stanno portando verso sud, per fortuna perché i clienti si lamentavano: è difficile entrare in acqua e poi rimane tutto appiccicato alla pelle e ai costumi", sottolinea Francesco Verona , alla guida della categoria. Il punto, semmai, per il presidente dei balneari è che la rimozione è tutta a carico dei concessionari. "Versiamo un 25% alla Regione del canone demaniale che si dovrebbe tradurre in servizi: ma questo non succede mai".

A.G.