
di Daniele Mannocchi
"Siamo alla fine del servizio sanitario pubblico". Daniele Soddu, del sindacato Fials, da anni lotta per un sistema sanitario che si sviluppi sul territorio e che dia risposte immediate. Risposte che però necessitano di un passaggio fondamentale: "Bisogna tornare ad assumere".
Soddu,ha letto il grido d’allarme del Nursind?
"La situazione è drammatica e il pronto soccorso è solo la punta dell’iceberg: mancano 12 medici e la Regione ha invitato degli specializzandi che hanno bisogno di tutoraggio. E poi servono infermieri e Oss".
E fuori dal pronto soccorso?
"Ad oggi continua a mancare il piano del fabbisogno di personale: l’azienda non lo ha ancora presentato. Il turnover del 2022 non è stato effettuato, cosa che fin qui vale pure per il 2023. Continua a uscire gente che non viene sostituita, quindi il saldo è negativo per forza. E ora la Regione ha avocato a sé la possibilità di assumere, di fatto commissariando le direzioni. Il bilancio toscano è disastroso e si è scelto di risparmiare sul personale, quindi bloccando le assunzioni".
Con quali effetti?
"Basta vedere il pronto soccorso che è costantemente sovraffollato, anche per la mancanza di un filtro territoriale: depotenziando il territorio, per qualsiasi cosa la gente si rivolge all’ospedale. Le Case della Salute non hanno funzionato, e ora puntano a fare delle progettualità sugli ospedali di comunità tramite il Pnrr. Ma se manca personale, come si goverano gli ospedali? O esternalizzi il servizio, oppure l’unica alternativa è assumere".
In quale direzione si va?
"Basta ricordare che per gli Oss ci sono le graduatorie già pronte e ancora valide, ma nessuno viene chiamato. C’è chi va in pensione, chi si sposta, chi si licenzia. E nessuno entra. Il declino in questo modo è inevitabile. Mi viene da ridere quando annunciano l’apertura di nuovi posti letto. Senza personale, chi se ne occupa?".
E il personale che resta?
"Non ce la fa più. In area medica abbiamo gente che non riesce più a fruire del turno di riposo, e questo dopo due anni a lottare con il Covìd. Serve la volontà della Regione e delle direzioni, altrimenti non se ne esce. Tutti gli anni veniva fatto un piano di potenziamento del pronto soccorso per i mesi estivi, visto che in Versilia triplica la popolazione, ma è già dall’anno scorso che d’estate non vediamo una sola persona in più. Lo stesso vale per l’area amministrativa: sono pochi, con problemi di informatica e di logistica, e il risultato è che mancano le risposte al cittadino. Il sistema va avanti solo grazie alla buona volontà di chi ci lavora".
Quanto si può andare avanti?
"Si lavora giorno per giorno, in assenza di un piano strutturale che spieghi dove si vuole andare... già così la sanità non funziona più, e la politica non muove un dito".