REDAZIONE VIAREGGIO

Indagini dell’Arpat sui cattivi odori: "Le cause possono essere molte..."

Morina, Pioppogatto, Salov: nessuna conclusione, la puzza rimane. E ammorba

Arpat

Viareggio, 14 agosto 2017 - Cattivi odori. L’Arpat, subissata di esposti di cittadini, ha fatto indagini e ha scritto una lunghissima relazione. Risultato, causa ancora asconosciuta. Tantissimi sospetti, nessun colpevole. Come all’inizio di un giallo di Agatha Christie. Ma a Viareggio il giallo estivo va avanti da più di dieci anni. Un record, per una città che crede ancora di essere meta turistica. La relazione, fatta dal dipartimento lucchese di Arpat, è stata inviata ai comuni (anche Massarosa e Camaiore), all’Asl, alla Direzione ambiente della Regione.

L’indagine è il frutto del lavoro notturno svolto volontariamente dagli addetti Arpat, che a quell’ora sarebbero fuori servizio. E siccome la sera spira vento da terra, sono stati controllati il compostaggio verde della Sea alla Morina, l’impianto Ersu di Pioppogatto, e la Salov. Gli odori segnalati dai cittadini riguardano infatti: compost maturo o legno umido; sostanze organiche putrescenti e rifiuti fermentati; uova marce (anidride solfidrica); fognatura; sansa d’oliva; plastica bruciata. I profumi della macchia mediterranea che sìaspetta chi fa le vacanze al mare. Prima conclusione: «E’ quindi probabile che non ci sia un’unica fonte all’origine delle maleodoranze». C’è poi la difficoltà che non esistono limiti di legge per gli odori, legati alla sensibilità individuale.

Dunque: dalle 2 alle 3 nel sopralluogo alla Salov è stato percepito odore dolciastro come quello che si sente in via Poggio alle Viti. Alle 3 a Pioppogatto l’Arpat ha sentito odore di organico putrescente e uova marce nei fossi. Alle 3,30 nell’aria odori che provenivano dal perimetro della struttura, non visitata perché nessuno ha aperto agli ispettori (sic). Ma il 4 e 9 agosto, tra mezzanotte e le 6, gli addetti Arpat hanno verificato che durante le operazioni di manutenzione i portelloni dell’impianto dovrebbero rimanere chiusi, e però ci sono compattatori e camion (anche da 27 tonnellate) pieni di rifiuti che sostano la notte a Pioppogatto.

Arpat intende approfondire il funzionamento dei portelloni dell’impianto. E non ha rilevato odori significativi alla Morina, però «viste le caratteristiche dell’impianto non è possibile escluderne il contributo alla problematica». Unico odore percepito, compost maturo e legno umido. Dal 16 agosto sarà attivo il protocollo d’intervento e le verifiche saranno più rapide. Adesso esperti Arpat stanno elaborando modelli previsionali degli odori. Quindi, se abbiamo capito il papirico comunicato dell’Arpat, per ora la puzza resta. Se ne riparla nell’estate 2018, 2019, 2020...