
Il karaoke divide il centro A Camaiore le proteste
Karaoke si o no? Il centro storico si ribella ai rumori e alla musica troppo alta. E soprattutto alla mancanza di una visione turistica organizzata. Un tempo accadeva a Lido, dove la movida imperversava specie in via Del Fortino, con ragazzi per strada e caos per le case vicine e lungo il viale Colombo: ora sulla costa brillano le stelle de ‘La Prima estate’ e nel capoluogo invece impazza il karaoke specie nella nuova piazza XXIX Maggio dove in tanti si cimentano al microfono. "Nuova come? – è il coro dei residenti – solo perché chiusa per meta’ e alla sera popolata di ubriachi?" Eh si, perché uno dei locali che vi si affaccia da ben due sabati organizza le serate di karaoke che a molti non piacciono e comunque infastidiscono per il rumore asdordante.
"Ma non si può cercare di limitare tutto questo?" chiede Patrizia Morotti, una residente. Più che altro poi accade che molti avventori del locale si aggirino nella piazza fino a tardi facendo schiamazzi e ciò oltre a disturbare, crea certamente una brutta immagine dell’ingresso alla città che ospita turisti. Anni fa c’era il Festival Gaber in quel luogo, che certamente aveva un suo ‘rumore’, ma con ben altri presupposti e patina di cultura. "E’ vero costava al Comune cioè a noi - affermano molti cittadini - troppo forse, ma non creava un tale degrado nel centro storico. Comprendiamo che le attività debbano sbarcare il lunario e col karaoke attirino appassionati del canto, ma la situazione e’ troppo invasiva".
Ad esempio il caffe’ La Stella organizza incontri e presentazioni di libri inventando cocktail e stuzzichini, la gelateria Mondo goloso offre ottimi prodotti, vi sono buoni negozi, ma queste serate ‘da urlo’ recentemente apparse nel bar adiacente creano scompiglio. Qualcuno si è lamentato anche del volume della musica jazz che viene proposto lungo la via centrale di giovedì: "Se non si fa niente brontolano - rispondono i titolari delle attività - e se si fa, brontolano di più". Il problema però resta sempre quello relativo al buon senso, l’educazione e l’assenza di una visione turistica da parte dell’amministrazione che voglia dare un progetto organico e di qualità ai suoi cittadini.
Isabella Piaceri