L’esito degli accertamenti etilometrici e tossicologici, entrambi risultati negativi, pone un punto di domanda enorme sulla vicenda. E infatti, "com’è stato possibile?" è il mantra che rimbalza da una conversazione all’altra a Lido di Camaiore. In un primo momento, come raccontano i testimoni, quasi tutti hanno pensato che la guidatrice potesse essere sotto effetto di alcol o droghe.
E invece, quando Katia Pereira da Silva è scesa dall’auto, stava benissimo. E gli esami successivi, condotti all’ospedale Versilia, hanno confermato che era ’pulita’. In questo contesto, si fa largo l’ipotesi di un blocco del motore del suv su cui viaggiava: a suggerirlo è la dinamica, dal momento che dopo aver investito il primo gruppo di pedoni – le studentesse tedesche che rientravano in hotel, due delle quali uccise sul colpo – l’auto non solo non ha rallentato, ma ha proseguito la sua corsa a folle velocità per un lungo tratto di strada (secondo Google Maps, 210 metri), arrivando come un missile a travolgere tutto quel che si è trovata di fronte.