Gemma Calabresi racconta l’omicidio

Nel libro “La crepa e la luce” narra il percorso doloroso per sopravvivere al lutto: il perdono e una figura riabilitata

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Tornano gli Anni Piombo. L’orologio va all’orrore del 17 maggio del 1972, omicidio Calabresi. Gemma Calabresi alle 21.15 in piazza Maria Luisa racconta il marito ucciso 50 anni fa. Il suo libro “ La crepa e la luce“, edizioni Mondadori, è la testimonianza di amore e di perdono di questa donna che è riuscita non solo a sopravvivere alla tragedia dell’uccisione del marito, ma a essere anche una delle voci più autorevoli nel raccontare quegli anni. Era il 17 maggio 1972: una spietata esecuzione sotto casa, in via Cherubini a Milano. Erano gli anni della strategia della tensione, di un’Italia dilaniata dal terrorismo. Quell’omicidio era firmato da Lotta Continua che imputava a Calabresi un ruolo nella morte di Giuseppe Pinelli, l’anarchico accusato dopo l’attentato di piazza Fontana. Per l’omicidio Calabresi furono quattro i condannati: due come esecutori e due come mandanti. E’passato mezzo secolo e il delitto Calabresi viene rivisitato oggi in un appuntamento nel cartellone de “Gli Incontri del Principe”, realizzati dal Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio con l’amministrazione comunale di Viareggio.

m.n.