
Mario Funel
Viareggio, 29 maggio 2021 - Se n’è andato un altro grande della ristorazione di Viareggio. All’età di 79 anni è infatti deceduto Mario Funel, per tutti “Scintilla”, perché questo era il nome della sua trattoria di mare che ha fatto la storia della città per oltre 35 anni. Inizialmente dove oggi c’è la Baracchina sul Molo fino alla sede della Stazione Vecchia.
In un piccolo angolo di via Menini c’erano a malapena una ventina di posti sempre pieni: bisognava prenotare almeno un mese prima per degustare le specialità di Anna Maria, la cuoca e moglie di Mario. “Scintilla” ha scritto sui piatti la storia culinaria di Viareggio: dai tordelli al Rione Vecchia Viareggio fino ai primi esperimenti di cucina moderna come le triglie all’arancio, i calamaretti al vino bianco e tante altre specialità che Mario ed Anna Maria hanno voluto stampare su un libro da regalare ai clienti.
Andare da “Scintilla” era speso un’esperienza indimenticabile: tra i clienti fissi c’era infatti Ugo Tognazzi, che amava sedere ad un grande tavolo “comune” assieme a sconosciuti, ma anche agli operai della Darsena e i padroni dei cantieri. Il pranzo e la cena si trasformavano così in una sorta di cooking show con il famoso attore che raccontava aneddoti e provava i suoi sketch. Oltre al protagonista di “Amici Miei”, sono passati da Scintilla una marea di vip, tra cui la grande Mina, Mastroianni, Gassman e tanti altri. "Era un viareggino doc, burbero, ma sempre disponibile con tutti. Nel suo locale era un anfitrione e un sommelier professionista, sempre pronto ad eseguire le richieste dei clienti", raccontano gli amici che si sono stretti accanto alla famiglia in questi giorni di dolore.
Mario, lo scorso novembre aveva vinto il Covid dopo due mesi di ricovero all’Ospedale Versilia. Purtroppo giovedì scorso se n’è andato, lasciando i figli Cesare e Giuseppe e le amate nipoti. Il funerale si svolge oggi alle 15 alla chiesa del Cimitero Comunale del Marco Polo, Mario sarà poi sepolto assieme all’amata moglie Anna Maria Belluomini che tutti i giorni andava, rigorosamente, a trovare al Camposanto dopo sessant’anni passati insieme.
Dario Pecchia