REDAZIONE VIAREGGIO

"Che ne sa Santanché dei nostri sacrifici?"

Lorenzo Tosi chiede la tutela delle aziende familiari, non quella di "chi non rispetta leggi, regole e fiscalità"

Lorenzo Tosi, contitolare del bagno La Perla a Lido di Camaiore (e del rinomato ristorante La Risacca) è anche impegnato in politica (era candidato a Viareggio con la coalizione Bonaceto) e difende i diritti dei concessionari marini, anche se riconosce qualche ragione delle riforme in arrivo. Spazia dall’amarcord all’attualità: "Correva l’anno 1927, le spiagge erano sempre bombardate dalla Prima Guerra Mondiale, nessuno se le curava e nessuno le voleva: erano prive di qualsiasi valore economico. Ad uno zio di mia nonna, Angiolino Vassalle detto Angiò, fu assegnato un brandello di “rena” come invalido di guerra, tornato cieco dalla Grande Guerra. Di lì a poco, si cominciò a costruire un capanna, qualche ombrellone durante l’estate per poi risistemare tutto dentro la capanna.

Poi di nuovo la guerra. Dopo, si ripartì da zero, ricostruendo una capanna, qualche ombrellone, qualche lettino, per poi iniziare a costruire veri e propri stabilimenti balneari. Si arriva presto agli anni del boom economico, della Versilia degli anni ruggenti, e al Bagno La Perla arriva il Ristorante La Risacca nel 1970, dal matrimonio del nonno Sergio con la nonna Brunella".

"Oggi – prosegue Tosi – quell’attività nata da un poggione e assegnato perchè nessuno lo voleva, è diventata un’impresa aperta tutto l’anno gestita in continuità dalla mia famiglia, secondo le regole e le leggi. Come la nostra storia ce ne sono molte altre che ci identificano come un’eccellenza a livello mondiale. L’accanimento verso la nostra categoria è ingiustificato. Se nel frattempo sono subentrati colossi sfruttatori od evasori, quelli vanno individuati e perseguiti, non chi di quel “brandello di rena” ha fatto l’unica fonte di reddito. Le dichiarazioni di Santanchè e Briatore sulla stampa in difesa dei balneari, per esempio, fanno male ai balneari stessi. Queste persone non sono minimamente rappresentative della realtà fatta principalmente di famiglie, sudore e sacrifici. Lavorare sul mare è un privilegio e una fortuna, ma non è tutto oro quel che luccica. Io ritengo moderatamente positivo l’emendamento del Governo, ma in Parlamento va migliorato a vantaggio delle piccole imprese balneari, riconoscendo l’indennizzo sul valore aziendale di impresa e avvantaggiando le famiglie che di quel lavoro vivono davvero, se non vogliamo che le spiagge siano gestite prossimamente dagli squali della malavita organizzata".