STRAMBI
Una bella minestrina è di destra. Il minestrone è sempre di sinistra. Tutti i film che fanno oggi son di destra. Se annoiano son di sinistra. Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra".
Già che cos’è oggi la destra e che cos’è la sinistra?
A sinistra da domenica scorsa hanno provato a fare chiarezza. Al netto delle ’interferenze’ grilline ai gazebo, almeno in Versilia una cosa è certa: c’è stata un’opa ostile. E la "ditta" si è ripresa il Pd. Poi vedremo che succederà l’euforia è tanta, ma il partito oggi è sempre diviso, gli organismi sono a trazione assai diversa dalla guida Schlein. Toccherà alla giovane segretaria trovare la sintesi. Dal 2007 ci hanno provato in tanti a cominciare da Veltroni e Zingaretti. Poi com’è finita lo sappiamo. Dalle urne elettorali sono arrivate sonore sconfitte (basti pensare che su 20 regioni, ne sono rimaste solo 4 di centrosinistra). Nel 2015 i rapporti erano ribaltati 18 (centrosinistra) a 2 (centrodestra). I gazebo hanno sempre un fascino diverso. E qui sta la sfida della giovane Schlein interpretare il nuovo anche ‘rompendo’ con chi l’ha sostenuta o finire fagogitata. In bocca al lupo. E a destra che succede? I più (attenti) sono preoccupati. L’exploit alle politiche di settembre ha galvanizzato FdI. E come dar loro torto? Anche loro in fondo hanno lanciato un’opa sul centro destra. E hanno vinto. "Ma ora occhio – sostengono alcuni ricordando Almirante – a non rinnegare, né a restaurare". Le tentazioni non mancano. E neppure le tensioni. Siena, Massa e, nel suo piccolo, Pietrasanta nelle ultime ore ne sono un esempio. Restando nella nostra provincia la volontà di piazzare le bandierine ha portato l’attuale dirigenza a uscire sconfitta dalle urne in quei paesi o città dove si è votato. "Ecco perché – osservano i più attenti – il nostro principale avversario siamo solo noi stessi".
Del resto lo cantava anche Gaber (ispirato dal Signor L.): "Tutti noi ce la prendiamo con la storia. Ma io dico che la colpa è nostra".