Caos nel Pd: è già l’ora della resa dei conti

Una corrente di via Regia preme per il rientro in maggioranza: "Non si può cambiare strada per labili motivazioni di tipo personalistico"

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Niente di nuovo in via Regia: il Pd si spacca ancora sul Del Ghingaro. Ma questa volta, rispetto all’era pre-elettorale, quando l’attuale segretario comunale Filippo Ciucci insieme all’ex vicesindaca Federica Maineri costruirono una lista per sostenere il Gdg-bis, i ruoli si sono invertiti. E’ infatti uscita alla scoperto una corrente, trascinata da due membri della segretaria, Roberto Veronesi e Silvia Palagi, che adesso tira per la giacchetta il segretario Ciucci affinché riporti il partito in maggioranza. E derubrica le origini della crisi, che si è aperta col licenziamento di Maineri ed è deflagrata con la nomina dell’ex consigliera Sara Grilli ad assessore al sociale, come "labili motivazioni di squisito tipo personalistico".

I firmatari (insieme a Veronesi e Palagi la nota è stata condivisa da Alice Bergamini (membro assemblea unione comunale), Guido Canciani (membro assemblea unione comunale), Carlo Francesconi (iscritto), Andreola Baroncini (iscritto), Emanuele Bergamini (iscritto), Loredano Grilli (iscritto), Michele Corona (iscritto), Anastasia Faraci (iscritto), Silvio Bianchi (iscritto), Antonietta Casali (iscritto), Alessandro De Antoni (iscritto) e Giovanni Giannerini (ex segretario PD) "esprimono rammarico per le posizioni assunte dal Ps di Viareggio". Quindi ripercorrono tutta la storia da quando "alle amministrative del 2020 il PD viareggino, all’epoca commissariato, scelse di candidarsi in appoggio a Del Ghingaro". Accordo che è valso il ruolo di vicesindaco, e "al congresso unitario del Partito, tenutosi lo scorso dicembre, è stato eletto segretario Filippo Ciucci, il quale – proseguono i firmatari – ha confermato e garantito che il Pd sarebbe rimasto una forza di maggioranza". Poi è arrivato il Carnevale, e a fine febbraio "sono state revocate le deleghe all’ex vicesindaca Maineri e, di conseguenza, l’assemblea comunale ha votato il passaggio all’opposizione. Tuttavia – proseguono –, in accordo con i vertici regionali, si è iniziato a lavorare sulle condizioni da porre all’Amministrazione per un rientro in maggioranza". "Dopo due mesi di stallo da parte del PD – aggiungono ancora –, il 22 aprile il sindaco ha rotto gli indugi ed ha proposto, all’allora consigliera Grilli, l’assessorato alle politiche sociali. La consigliera ha avvisato il segretario comunale, quelli di circolo, il territoriale ed il regionale, chiedendo indicazioni. In ragione di ciò, la maggioranza dei rappresentanti della segreteria del Partito ha invitato il segretario a convocare l’assemblea per discutere della situazione politica e del documento nel frattempo redatto. Immotivatamente e senza tener in alcun conto le prerogative degli organismi del partito, il segretario non ha mai messo in votazione alcun documento e non ha voluto parlare col sindaco e pertanto, Grilli, nel rispetto del mandato degli elettori, ha accettato la nomina".

"Ora – concludono – assistiamo ad un capovolgimento della posizione per cui siamo stati eletti e si tenta di espellere dal PD chi, invece, persegue il percorso previsto al momento delle elezioni". "Non si può cambiare percorso adducendo labili motivazioni di squisito tipo personalistico. L’interesse del Pd è i continuare sulla strada indicata all’elettorato, portando a termine il progetto politico scelto per lo sviluppo di Viareggio".

Martina Del Chicca