"Torna a rischio la balneazione. La Regione non paga più l'acido"

Il sindaco Del Dotto, capofila della sperimentazione, in guerra per il blocco dei fondi

Mare

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Viareggio, 8 marzo 2016 - Rifiuti e colibatteri. Un bel mix storico per la Versilia turistica. Ora anche finanziario. Perché la guerra tra Regione e comuni, scoppiata per i soldi del rimborso a Termomeccanica costruttrice degli impianti del Pollino e di Pioppogatto, va a colpire l’utilizzo dell’acido peracetico per azzerare gli inquinanti che dai fossi finiscono in mare. Lo spettro dei divieti di balneazione in piena stagione è ancora presente. E Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore e capofila della sperimentazione con l’Università di Pisa, è una specie di Orlando furioso: «La Regione ci ha bloccato i crediti, anche le somme per il peracetico. E’ un atto illegittimo, e mette a rischio la balneazione dell’imminente stagione turistica».

Pasqua è dietro l’angolo. La Regione, che deve riavere dai comuni 5 milioni anticipati anni fa, ha deliberato la messa in mora degli enti locali congelando ogni saldo delle somme dovute. Tra questi, i soldi già spesi da Camaiore l’anno scorso per il peracetico, e i fondi necessari quest’anno. «La balneazione è a rischio, già duramente provata dai tempi biblici dei finanziamenti del gestore del servizio idrico integrato – lamenta Del Dotto che attacca – Tra i pagamenti della Regione ai comuni bloccati ci sono i fondi della sperimentazione del peracetico. Camaiore deve ancora avere i 700 mila euro anticipati l’anno scorso. Devono essere erogati 186 mila euro aggiuntivi che serviranno all’Università per la gestione dei nasi elettronici, indispensabili per l’utilizzo del peracetico direttamente nell’alveo dei fossi, a partire dal Motrone. E la Regione ha messo in bilancio i 700 mila euro per la sperimentazione 2018, ma anche quelli sono da erogare. Ma non c’è solo la balneazione. La Regione ha bloccato anche i fondi che abbiamo vinto col bando del progetto anti evasione fiscale, del quale Camaiore è capofila con Seravezza e Stazzema. E in ballo ci sono anche altri soldi, perché la Regione ha detto ai nostri debitori esterni di non pagare, perché potrebbe fare un’azione di rivalsa».

Il problema delle garanzie per la balneazione si va perciò aggravando: «Da dicembre chiedo che si riunisca il comitato di sorveglianza della balneazione, e la Regione non lo convoca. Voglio sapere cosa stanno facendo gli altri comuni per la lotta agli scarichi civili abusivi. Camaiore ha fatto la sua parte, e ho firmato le ordinanze di allaccio per gli abusivi che abbiamo scoperto. Invece Viareggio, Pietrasanta e Forte dei Marmi non rispondono, ma il grosso del lavoro fognario spetta a loro. Va rifinanziato il fondo per il sistema di controllo della sperimentazione col peracetico. L’Università sostiene che non dovrebbero esserci dispersioni nell’aria quando lo immetteranno nell’alveo del Motrone. Ma per essere certi devono mettere in funzione i nasi elettronici, per captare eventuali particelle atmosferiche. E questo costa 186 mila euro. Noi sindaci abbiamo lavorato per risolvere il disastro dei debiti milionari dei rifiuti causati dalla politica regionale degli anni ’90 e dal commissariamento che portò all’inceneritore. I cittadini di Camaiore non possono essere la banca della Regione».