Tentano di vendere sul web tre anfore del II secolo avanti Cristo: denunciate due donne

Dovranno rispondere di ricettazione e violazione al codice dei beni culturali e del paesaggio

Le anfore sequestrate

Le anfore sequestrate

Viareggio (Lucca), 7 dicembre 2021 - Hanno tentato di vendere su internet tre anfore antichissime, risalenti addirittura al secondo secolo avanti Cristo. Ma le due donne sono state scoperte e sono finite nei guai per ricettazione. E ora dovranno rispondere anche di violazione al codice dei beni culturali e del paesaggio.

Alla fine sono dunque state sequestrate le tre anfore risalenti al II secolo a.C. in vendita sul web. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lucca, nell’ambito dell’attività di costante monitoraggio delle piattaforme di vendita on-line, finalizzato alla prevenzione e alla repressione degli illeciti economico finanziari compiuti a mezzo di strumenti informatici, hanno sequestrato queste tre atiche e preziose anfore di tipo “grecoitalico”, tardo Dressel, di ingente valore storico.

Le tre anfore è stato confermato che davvero risalgono a due secoli prima della nascita di Cristo. In particolare, i militari del Gruppo di Viareggio hanno intercettato una donna viareggina che, sul suo profilo social, aveva pubblicato l’annuncio della vendita di alcune anfore, con relative foto, al prezzo di diverse migliaia di euro. Pertanto, i militari della Guardia di Finanza hanno innanzitutto provveduto a identificare la donna, e poi, una volta approfondito il proprio profilo patrimoniale e reddituale, e ad aver rilevato che i reperti - che sembravano essere stati rinvenuti in mare per la presenza, ben visibile, di concrezioni superficiali - erano detenuti senza alcun tipo di protezione o cautela, è stata informata la Procura della Repubblica di Lucca, che a sua volta ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti della donna.

L’intervento delle fiamme gialle ha consentito, così, di rinvenire le tre anfore, occultate presso l’appartamento di una seconda signora, sempre di Viareggio, e di mettere le stesse a disposizione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Lucca per le necessarie perizie. I successivi riscontri tecnici hanno difatti acclarato l’autenticità e la datazione dei reperti. Le donne sono state entrambe denunciate per ricettazione e per violazioni al codice dei beni culturali e del paesaggio. L’operazione sviluppata dalla Guardia di Finanza testimonia la proiezione trasversale del Corpo e l’impegno nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti commessi anche sul web, frutto di piani di azione sempre più strutturati e selettivi volti a individuare soggetti che sottraggono redditi tassabili al fisco.

Maurizio Costanzo