REDAZIONE UMBRIA

Vulic, dalla Serbia al Perugia Dal derby col Partizan alle Fere

Milos Vulic, 25 anni, centrocampista centrale del Grifo, si racconta. Dalle difficoltà superate fino alle soddisfazioni più importanti. E lo fa nel match day del Perugia calcio. "Sono nato a Kruševac, in Serbia, e fino a 3 anni mi ricordo un periodo difficile e molto pericoloso. A 6 anni seguendo la passione di mio papà (ex giocatore della A serba) sono andato a giocare nel FK Napredak Krusevac, ci sono rimasto fino ai 21 anni. Quel periodo ha unito ancora di più la mia famiglia che mi ha sempre supportato e mi è stata vicina in ogni momento".

Cosa si prova nel giocare allo stadio Marakana di Belgrado.

"Dirlo a parole non riesco, si deve stare lì per provarlo, un’atmosfera incredibile. Soprattutto in

Champions c’è un tifo assordante e continuo, tutti cantano dall’inizio alla fine, è una bolgia

costante. I 3 campionati vinti con la Stella Rossa sono anche merito loro".

A questo punto devi raccontarci il derby contro il Partizan.

"Una partita che è come la vita. Già dai giorni precedenti tutti ne parlano e c’è la gara a chi ha la tifoseria più numerosa ma sinceramente quella della Stella Rossa è di un altro livello. Anche qui a Perugia però appena arrivato mi hanno parlato subito di una certa partita…(ride)".

Sembra che voi serbi abbiate sempre rabbia..

"Si è vero, siamo arrabbiati per quello che abbiamo passato con la guerra e riversiamo tutta questa rabbia in quello che facciamo. Oltre questo però mettiamo grinta e mentalità vincente per essere al pari degli altri".

Questa rivalsa la si vede anche nel tennis con Djokovic.

"È un grande campione e lo seguo perché mi piace anche se non fosse stato serbo. Rappresenta il nostro paese e non mi perdo nessuna partita".

A giugno l’esordio in nazionale maggiore.

"L’emozione più grande che ho avuto, era il mio sogno fin da quando ho iniziato a giocare".

Poi la Champions League.

"Atmosfera unica, il livello sale, capisci veramente l’importanza della competizione quando affronti squadre come Bayern Monaco e Tottenham".

Il gol più bello realizzato.

"Con il Napredak Krusevac contro lo Spartak Subotica. Eravamo sul di 3-3 dopo il 90’. Ero girato con spalle alla porta e quando mi arriva la palla mi giro subito e tiro nell’angolo più lontano del portiere per il 4-3 finale".