"Sir, dobbiamo capire di chi sono le responsabilità"

Il presidente Sirci: "Se i titolari avessero assaggiato un po’ di panchina... "

di Alberto Aglietti

Vincere le finali scudetto non è facile, si sapeva, ma arrivare troppo spesso secondi è davvero sconfortante. La Sir Safety Conad Perugia, eccezione per il 2018, pare abbonata alle sconfitte, e si interroga su cosa non è andato. Le parole dell’allenatore Nikola Grbic dopo aver perso gara-quattro: "Il più grosso rammarico è gara-uno che era da vincere in casa. Nell’ultima partita ci siamo ingarbugliati quando Rychlicki ha preso due muri a uno nel primo set ed ancora in questa rotazione in P1, anche in situazioni semplici. Chiaramente loro hanno giocato molto bene, altrettanto chiaramente noi nell’ultimo mese non siamo riusciti ad esprimere il gioco espresso fino ad un mese fa. Dovremo riguardare tutto, fare una bella disamina, tirare una riga per imparare, capire perché e dove abbiamo sbagliato per migliorare noi stessi. In questo momento c’è grande amarezza. Perdere con Civitanova Marche, Modena o Trento ci sta, hanno anche loro grandi campioni. Mi dispiace che noi non siamo stati all’altezza, neanche vicino alle nostre migliori prestazioni. Ed il perché adesso non lo so". Nell’ambiente dei block-devils in questo momento c’è aria di tempesta, il presidente Gino Sirci (nella foto) avrà tempo di riflettere: "Dobbiamo capire di chi sono le responsabilità e le cause di questo peggioramento nel momento topico della stagione per dare un futuro migliore a questa società. Civitanova Marche si è dimostrata superiore a noi ed ha vinto meritatamente lo scudetto, noi andiamo avanti sperando di rifarci. Avere una panchina lunga serve per allenarsi ad alti livelli, ma direi che serve anche in partita. Se i titolari avessero assaggiato un po’ di panchina, avrebbero potuto forse rigenerarsi, oppure recuperare un po’ di mordente, chissà. La società dovrà riflettere, Perugia resta una piazza da pallavolo esigente e pronta a riprovarci nella prossima stagione. Grazie ai Sirmaniaci per esserci stati sempre vicini". Tempo di saluti per lo schiacciatore statunitense Matthew Anderson: "Con l’avanzare dell’età e dell’esperienza, mi rendo conto che le opportunità di competere per il titolo di campione sono poche e lontane tra loro. Abbiamo lottato per il titolo e non siamo riusciti a raggiungerlo, dal punto di vista atletico, ma non da quello personale. Abbiamo coltivato amicizie e sono grato per la possibilità di giocare al fianco di veri campioni".