FRANCESCA MENCACCI
Sport

"Pronto a tutto per la salvezza del Perugia"

Il presidente Santopadre: "Col Modena siamo stati inguardabili. Se non facciamo risultato a Genova la squadra va subito in ritiro"

"Pronto a tutto per la salvezza del Perugia"

di Francesca Mencacci

Stavolta non c’è nessuna pacca sulla spalla. Massimiliano Santopadre ha perso la pazienza. La sconfitta con il Modena è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già abbastanza colmo dopo la sconfitta con la Reggina. "Contro il Modena siamo stati inguardabili", sentenzia il presidente del Perugia.

"Siamo tornati indietro alle prime nove partite. Dopo abbiamo fatto una bella rimonta, poi però abbiamo pensato erroneamente di aver raggiunto l’obiettivo e questo ci ha fatto rilassare. E così adesso andiamo al campo a fare il compitino, a timbrare il cartellino – spiega il presidente – Abbiamo abbassato la tensione anche noi dirigenti. Sono deluso da me stesso perché rischio di ricadere negli stessi errori già commessi".

La ferita di due anni fa è ancora aperta.

"Ci sono passato e sentirmi dire di non preoccuparmi perché ci salviamo è la cosa più sbagliata del mondo. Qui non si deve mollare di un centimetro. Per questo ho convocato la squadra mercoledì sera per far capire che non è questa la strada. In palio c’è una salvezza che resta un patrimonio per tutti, anche per loro visto che molti giocatori sono di proprietà".

Cosa percepisce?

"Sono tornati i vecchi fantasmi del passato, qualche accenno di malumore interno che io con la riunione di mercoledì ho voluto fortemente stroncare – continua il presidente del Perugia – . Non capiamo le situazioni di pericolo e quando è ancora in agguato bisogna percepirlo facendo di tutto per reagire. Ogni volta che si perde una partita riecheggiano gli interessi personali che vengono messi davanti a quelli della squadra. Sono rimaste sei partite, sono pronto a lasciare fuori tutti. Chi non è convinto del nostro calcio, del nostro allenatore, del nostro presidente e del nostro direttore può andare a quel paese. Ci si salva se si corre e se si aiuta il compagno in campo".

Qual è il messaggio da mandare?

"Al direttore sportivo dico di tornare quello che era quando è arrivato: incavolato e determinato nell’aiutarci a tirarci fuori da questa situazione. Al tecnico dico di perseverare ed andare avanti più forte che mai con le proprie idee. Castori, ribadisco anche se non c’erano dubbi, sarà il nostro allenatore fino all’ultimo".

Alla squadra, invece, cosa vuole dire?

"Che dobbiamo riprendere il cammino a partire dalla gara con il Genoa e che sarò molto attento. Dobbiamo andare a giocarci la nostra partita, perché se è vero che loro si giocano la A, noi ci giochiamo la salvezza in serie B che è più importante, almeno per questo club. La nostra permanenza in B vale la loro serie A, quindi andiamo giocarcela perché tutto è possibile. Lo abbiamo dimostrato anche noi che nulla è scontato".

Provvedimenti in vista?

"Ho anche detto alla squadra di portarsi la valigia perché poi, in caso di risultato negativo, si va subito in ritiro. Mi aspetto una reazione importante, perché sono quasi tutti giocatori di proprietà e si giocano il loro futuro con questa maglia – conclude il presidente Massimiliano Santopadre – . A Genova sarò in panchina perché devo capire chi corre e chi non corre: chi non corre non parte per il ritiro, meglio in tredici convinti che venticinque non convinti. Noi ci dobbiamo salvare: non c’è spazio per chi non lo capisce".