Calcio serie D

Trestina retrocesso, il mea culpa del ds Podrini "A gennaio dovevamo prendere qualche rinforzo".

TRESTINA – Anche a distanza di giorni la sconfitta di Ponsacco non l’ha ancora digerita. "E mai la digerirò – sottolinea subito Sante Podrini (nella foto) – perché ci potevamo e ci dovevamo salvare. Mi dispiace tantissimo per la società, che non si merita di lasciare la serie D, per i giocatori che hanno sempre dato il massimo e per tutta la gente che ci ha sempre sostenuto sugli spalti e dietro le quinte". Il direttore sportivo del Trestina, con grande umiltà, ci mette la faccia, anche andando oltre le reali responsabilità. "In questo gioco contano i risultati e il Trestina, per la prima volta, non ha centrato l’obiettivo".

Fino al duplice infortunio di Morlandi e Tozaj, però, la squadra viaggiava a 1,66 di media a partita, con 15 punti dopo le prime 9 giornate e il quinto posto in classifica… "Il problema principale infatti è stato perdere Tozaj, che considero il miglior portiere under del campionato, e Morlandi sul quale avevamo puntato forte. Se sul fronte portiere avevamo comunque un under di valore come Montanari, per quanto riguarda la prima punta siamo rimasti scoperti. Nel mercato di dicembre servivano cifre troppo importanti per portare in bianconero un attaccante con quelle caratteristiche e abbiamo fatto scelte diverse. É chiaro, il budget è sacro ma, tornando indietro, avrei potuto e dovuto orientare certe scelte. Un sacrificio in più magari ci avrebbe fatto evitare la retrocessione". Il futuro comunque è già iniziato in casa bianconera, con il presidente Bambini che ha annunciato la volontà di presentare domanda di ripescaggio. "Credo sia giusto, una società come il Trestina – ribadisce Podrini - si merita la serie D. Il mio futuro? Ne parleremo...".

Nicola Agostini