Orvieto, post con Draghi e Hitler: bufera sull'assessora, deleghe via e sospesa dalla Lega

La sindaca: "Intollerabile e inopportuno post pubblicato da Angela Maria Sartini"

Angela Maria Sartini

Angela Maria Sartini

Orvieto (Terni), 22 gennaio 2022 - E' bufera sull'assessora del Comune di Orvieto Angela Maria Sartini, della Lega, finita nell'occhio del ciclone per un post pubblicato sul suo profilo Facebook, poi cancellato, con una foto di Hitler che, sorridente, parla al telefono e la scritta "Ciao Mario, volevo farti i complimenti", con riferimento al presidente del Consiglio, Draghi.

La sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, che guida un'amministrazione di centrodestra, ha revocato le deleghe (politiche e servizi sociali, famiglia, istruzione) all'assessore. "Alla luce dell'intollerabile e inopportuno post pubblicato da Angela Maria Sartini sul proprio profilo Facebook ho deciso di revocare le deleghe a lei assegnate in seno alla giunta comunale" ha scritto Tardani sulla sua pagina Facebook ufficiale. "Si possono non condividere e criticare le decisioni di un Governo - ha aggiunto ancora - ma quanto pubblicato non può essere tollerato né giustificato e non voglio che sia minimamente accostato a questa amministrazione e in nessun modo alla storia e all'immagine della nostra città".

In attesa di un confronto con la Lega e le altre forze politiche di maggioranza, ha concluso, "tratterrò a me le deleghe precedentemente assegnate all'assessore Sartini".

Sartini è stata sospesa anche dalla Lega. "Riteniamo il post del tutto inappropriato e di cattivo gusto. Anche il legittimo dissenso rispetto alle decisioni prese dal Governo non può e non deve mai travalicare il buon senso. Ancora più grave tirare in ballo pagine di storia cosi' dolorose. Nei prossimi giorni il direttivo regionale incontrerà lo stesso assessore per un confronto" ha sottolineato il Carroccio umbro.

Solo pochi giorni fa un episodio simile era avvenuto a Pistoia, con l'assessore Bartolomei che aveva paragonato sui social i provvedimenti anticovid al nazismo. Anche in quel caso la Lega e il sindaco Tomasi si erano pubblicamente dissociati.